Mola, già chiuso Ambulatorio Infermieristico

da VITTORIO FARELLA (ASSOCIAZIONE CHIUDIAMO LA DISCARICA) RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Avremmo, semplicemente, potuto ripubblicare il nostro comunicato di novembre
dello scorso anno il cui contenuto era premonitore di quel che è accaduto.
Titolavamo infatti quell’annuncio “LA MONTAGNA HA PARTORITO UN
TOPOLINO”. E così, non è trascorso neanche un anno dall’insediamento che già
chiude i battenti, da oggi, l’ambulatorio infermieristico presso la RSA. Era una
forma di risarcimento (da noi fortemente confutato) per la chiusura del Punto di
Primo Intervento (PPIT), avvenuto esattamente due anni fa, che fu enfaticamente e
immediatamente annunciato come prossimo ed invece entrato in funzione con molto
ritardo, solo un anno dopo. La sua breve e ingloriosa vita è nei risultati di
quest’anno di operatività, molto scarsi: basta guardare il numero di pazienti serviti e
il numero di prestazioni erogate. Era una beffa, lo sapevamo; cionondimeno in
tanti, compresa la Pubblica Amministrazione, lo inaugurarono in pompa magna.
Assieme a questa tegola c’è, purtroppo, un effetto aggiuntivo e ancor più grave con
la chiusura dell’ambulatorio infermieristico: è chiusa anche l’attività di triage per
l’ingresso dei pazienti ai servizi del Poliambulatorio, compito svolto dalla stessa
paramedico, andata in pensione, addetta all’ambulatorio e non sostituta da alcuno.
Ci piace a questo punto ricordare anche che il Direttore Generale della ASL Bari
pro tempore, Sanguedolce, dichiarò, in quella occasione, che si era in attesa della
strutturazione di un consorzio dei medici di base per assicurare le prime prestazioni
mediche per interventi minimi, da codice bianco, nonché prestazioni post cure
ospedaliere e diagnosi primarie che avrebbe visto la luce in tempi relativamente
brevi.
TUTTE QUELLE PROMESSE NON HANNO TROVATO RISCONTRO.
Sono passati ormai già più di due anni da che è stato chiuso il Punto di Primo
Intervento e, a questo punto, è un lontano ricordo la manifestazione popolare del 2
novembre 2018 contro quella chiusura, (sebbene e purtroppo non affollata, disertata
da diversi movimenti e partiti politici), ma per quanto ci riguarda non ci siamo
rassegnati. Il particolare momento che viviamo richiede l’intensificazione dei presidi
sanitari ed un ripensamento degli assetti di rete assistenziale sanitaria. Non v’è
dubbio: BISOGNA RITORNARE ALLA CARICA! Dobbiamo ricacciare quell’aria
di rassegnazione e di rinuncia che da tempo ci affligge e tornare alla lotta per
PERSEGUIRE FINO IN FONDO UN NOSTRO INVIOLABILE DIRITTO:
RIOTTENERE UN PRESIDIO STABILE DI EMERGENZA/URGENZA NEL
NOSTRO PAESE.
Ora che inizia un nuovo corso per la sanità in Puglia, con un rinnovato Consiglio
regionale, bisogna far arrivare forte e chiaro il segnale della nostra ferma volontà di
tutela della salute dei cittadini. Ci vuole una partecipazione corale di tutti i cittadini,
a cominciare dai nostri rappresentanti istituzionali locali.
SINDACO E AMMINISTRATORI, NULLA CI SARÀ CONCESSO SENZA UN
NOSTRO SUSSULTO D’ORGOGLIO E PER QUESTO BISOGNA
MOBILITARSI PRESSANTEMENTE. Il nostro punto di emergenza urgenza,
come Lazzaro, deve resuscitare

Mola 20 ottobre 2020
Associazione “Chiudiamo la discarica Martucci”
Il Presidente
dott. Vittorio Farella

FOTO INAUGURAZIONE DELL’AMBULATORIO NOVEMBRE 2019

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