Polignano, olio esausto in abbondanza

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato della consigliera Maria La Ghezza (M5S) sulla raccolta olii esausti a Polignano.

Che sia in campagna o in paese, il degrado è spesso imputato all’inciviltà del cittadino poco rispettoso delle regole e dell’ambiente. C’è un caso, però, che riguarda proprio i nostri compaesani più virtuosi, ovvero coloro che ben consapevoli delle ripercussioni negative di un cattivo smaltimento degli oli esausti, sono costretti a lasciare le bottiglie dove lo hanno raccolto con pazienza e dedizione accanto ai nuovi totem allestiti per Polignano. Questo perché i contenitori stradali allestiti dalla Soloil Italia Srl o sono già troppo pieni, e non vengono smaltiti con la periodicità necessaria, oppure perché accettano solo determinate tipologie di bottiglie.

Nonostante le mille deleghe distribuite dal Sindaco Vitto tra i suoi assessori e consiglieri non è chiaro chi possa occuparsi di ambiente e rifiuti – dichiara la consigliera Maria La Ghezza (M5S) – Ho segnalato alla Polizia Municipale la situazione e confido nella sensibilità di qualche esponente di questa maggioranza proclamatasi di centrosinistra ma che sembra aver smarrito nel suo percorso l’amore per l’ambiente. Mi auguro che venga ben presto sistemata questa incresciosa situazione – conclude La Ghezza (M5S) – di certo non si possono condannare nostri concittadini attenti alla raccolta differenziata”.

L’olio vegetale esausto è altamente inquinante per l’ambiente. La sua combustione produce sostanze tossiche e lo smaltimento non corretto può produrre il malfunzionamento degli impianti di depurazione delle acque, l’inquinamento del suolo, l’inquinamento freatico con un impatto sui pozzi di acqua potabile, l’incremento dei costi globali per l’impianto di depurazione delle acque, l’inquinamento di fiumi, mari e bacini idrici. Quest’ultimo è l’effetto nocivo più aggressivo per l’ambiente: l’olio esausto crea una superficiale pellicola che impedisce l’ossigenazione dell’acqua e compromette l’esistenza di flora e fauna. In più, ostacola la penetrazione in profondità dei raggi solari danneggiando drasticamente l’ambiente marino e la vita in acqua. È sufficiente, infatti, un chilo di olio vegetale esausto a inquinare una superficie d’acqua di 1.000 metri quadrati. Se, invece, vengono smaltiti nella rete fognaria, come spesso avviene in maniera errata nell’utilizzo domestico, gli oli vegetali esausti pregiudicano il buon funzionamento della rete stessa intasando condutture e depuratori: la depurazione delle acque inquinate da questo rifiuto richiede costi quantificabili in 1,10 euro al kg. Insomma, assolutamente evitabile per Polignano che già paga lo scotto di questo depuratore. Cosa aspetta l’Amministrazione a risolvere la questione dei totem per la raccolta degli oli vegetali esausti, quindi?

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