Piano casa, “Amati ostenta sicurezza”

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del movimento politico Puglia solidale e verde a proposito del piano casa.

Da troppo tempo, il consigliere regionale Fabiano Amati persegue in modo più o meno esplicito l’obiettivo di stravolgere l’urbanistica in Puglia, attraverso sollecitazioni a un utilizzo leggiadro della LR14/2009, il cosiddetto Piano Casa. Si tratta di una legge temporanea e straordinaria, giunta al dodicesimo anno di proroga, che interviene in ambito edilizio e non urbanistico. L’obiettivo della legge sarebbe banale: semplificare con delle premialità quegli interventi di miglioramento edilizio attuabili in piccoli contesti che non richiedono modifiche urbanistiche, facilitando al contempo il lavoro dell’intero comparto produttivo.

Recentemente, sostenuti dalle tesi di Amati e facendo un uso quantomeno improprio della LR14/2009, taluni settori importanti dell’edilizia pugliese hanno presentato progetti che mirano a trasformare capannoni industriali in centinaia di abitazioni residenziali, con un semplice permesso di costruire, in deroga ai Piani Urbanistici, stravolgendo l’assetto di interi Comuni e penalizzando gli imprenditori ligi alle regole.

Amati, sorvola volutamente su questa deformazione normativa, che rende bulimici gli speculatori del mattone, e asserisce di difendere esclusivamente lo spirito originario del Piano Casa, mostrandosi come l’unico vero tenace paladino degli interessi della piccola edilizia. Chiunque si opponga alle visioni del Consigliere Amati è, a suo dire, un traditore che condanna intere famiglie alla fame.

Non è affatto così. La nostra volontà è di confermare l’uso del Piano Casa nel suo significato originario, almeno fino a quando non sia varata una legge che disciplini in modo definitivo l’attività edilizia minore. Riteniamo, però, inaccettabile che un simile strumento possa essere utilizzato per bypassare la normativa urbanistica, esponendo le proroghe a continui ricorsi da parte degli Enti sovraordinati e i Comuni a enormi incertezze nel rilascio dei permessi per un’evidente complessità normativa, anche esposta a effetti retroattivi in caso di accoglimento delle sentenze.

È di pochi giorni fa, la notizia dell’annuncio da parte del Mibact (Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo) di aver fatto ricorso alla Corte Costituzionale per denunciare che nel Piano Casa, in una delle sue innumerevoli modifiche, precisamente quella della fine del 2016, sarebbe stata prevista una sua applicazione anche nelle aree vincolate dal Piano Paesaggistico Regionale della Puglia. Il riuscire a porvi rimedio, oggi, non può divenire un vanto per Amati dal momento che 5 anni fa ne era stato proprio lui il promotore.

Infine, è di queste ore la polemica, imbastita sempre da Amati, nei confronti del professor Dino Borri, studioso di urbanistica e assessore al ramo della Città di Brindisi, “reo” di voler attenersi alle disposizioni nazionali per realizzare una sanatoria abitativa di tre quartieri della città, senza ricorrere al Piano Casa con una delle interpretazioni allargate e forzate.

Ci dispiace molto che, nella sua arringa, Amati, allontanandosi dal dibattito politico per scivolare in illazioni e insinuazioni che con esso poco o nulla hanno a che fare, abbia scomodato un fine intellettuale come Franco Cassano a poche ore dalla sua scomparsa.

Consigliere Amati caro Fabiano, tu corri il rischio, nell’accusare i dissidenti dal tuo pensiero di essere “narcisi etici”, di scivolare nel “narcisismo poco etico”.

Un consiglio. Sarebbe più utile ed efficace, anziché persistere in atteggiamenti denigratori e divisivi, un tuo impegno affinché si apportino al Piano Casa quelle modifiche che servirebbero a renderlo uno strumento meno attaccabile giudizialmente, esente da quelle dilatazioni che lo rendono appetibile a portatori di interessi troppo grandi e quindi più idoneo alla Comunità pugliese.

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