Intervista al Dott. Maurizio Galiano sugli hub vaccinali

La Redazione di Sud Est Online ha intervistato il Dott. Maurizio Galiano, Presidente della Commissione Speciale “Sanità” del comune di Conversano, in merito ad un argomento molto dibattuto quale la riapertura degli Hub vaccinali. Queste le sue parole:

– Dott. Maurizio Galiano in qualità di presidente della commissione speciale “sanità” del comune di Conversano cosa pensa sulla riapertura degli hub vaccinali, a seguito delle dichiarazioni del consigliere Pellegrini, di Polignano a Mare e del sindaco di Monopoli?

Io penso che sia necessario offrire i servizi sanitari in prossimità delle abitazioni dei cittadini. Per Conversano c’è il problema anche di un ex ospedale depotenziato, quindi vige questo senso di abbandono da parte del servizio sanitario e il cittadino è arrabbiatissimo rispetto a questa condizione di abbandono completo. Oggi sappiamo che Monopoli, Polignano a Mare, Mola di Bari, Putignano e tutti i paesi limitrofi a Conversano hanno l’ HUB vaccinale. Sono molto deluso che, nonostante avessimo individuato e già precettato alcuni immobili comunali, ad oggi la ASL non ci abbia inclusi nell’elenco delle città che possono ospitare l’ HUB vaccinale.

– Quanto è stata importante, secondo lei, la presenza della medicina territoriale in questo periodo di sofferenza?

Tantissimo. Ma non tanto per il cittadino, quanto per permettere alle strutture sanitarie di funzionare con un livello qualitativo di efficienza idoneo a non far percepire al cittadino che va incontro ad emergenze od acuzie, una differenza di servizio. A fronte di nuove attività che sono state svolte per i malati di Covid, avremmo dovuto immaginare un’importante carenza dell’offerta del servizio. Invece hanno retto bene perché il servizio territoriale si è messo in moto attraverso altre strutture che hanno dovuto fronteggiare una riorganizzazione in questa emergenza. Quindi il servizio territoriale è indispensabile anche perché per la popolazione anziana è più facile curarsi a casa che a domicilio in termini di costi sanitari, perché le prestazioni non sono più come vent’anni fa, non aumentano quelle necessarie alla gestione delle urgenze quanto alle cronicità. Oggi ci sono problemi che possono essere monitorati e controllati e la medicina territoriale la fa da padrona. Per esempio, un cittadino invece di andare tre volte in ospedale per un determinato servizio, con un solo accesso al PTA, riesce ad avere tre prestazioni in un’unica giornata.

– Come ha funzionato secondo lei la campagna vaccinale in Puglia?

La volta scorsa ha funzionato abbastanza bene perché c’erano tante strutture che permettevano di ricevere la prestazione nella propria città (almeno per le città con più di 10.000 abitanti). Oggi leggo di un nuovo piano vaccinale regionale e non capisco perché lo stiano modificando, per esempio, a Conversano non è più previsto alcuna tipologia di centro vaccinale. Come è possibile che una città di 27000 abitanti non abbia un centro vaccinale? Io mi pongo una domanda semplice, il cittadino che non ha neanche un euro per pagarsi il biglietto dell’autobus e del treno non potrà vaccinarsi? Pensiamo a tutti quelli che sono ultimi e dovrebbero avere gli stessi diritti del cittadino abbiente, come faranno a spostarsi con la mancanza di comunicazione dei trasporti pubblici?

– Cosa ne pensa della questione Lopalco, delle sue dimissioni e se secondo lei il presidente Emiliano terrà in capo a lui la questione sanità

È difficile che Emiliano tenga a sé per sempre il problema delle deleghe, di solito è abituato a trasferire le responsabilità a soggetti terzi tecnici. Lopalco è stato un buon cavallo di battaglia per le elezioni, poco per la gestione delle attività amministrative. Si è reso conto lui di essere poco concludente, forse ostacolato, ed ha rassegnato le sue dimissioni. Sicuramente lo sostituirà a breve anche perché andiamo incontro ad un inverno ancora in situazione di emergenza sanitaria.

– Green Pass rafforzato: lei ritiene che si potrà andare avanti solamente a colpi di certificato verde?

Non sono d’accordo con queste forme di selezione del cittadino. Non credo sia un metodo così vicino all’idea di “democrazia”. Sono invece d’accordo, se corroborata da dati scientifici ed inconfutabili, alla vaccinazione obbligatoria. Questo finché non verrà messa in commercio anche in Europa la terapia per curare il Covid-19 (già avviata in altre nazioni) e quindi potremo ridurre il livello di allerta. Io vedo il Green Pass rafforzato solo come un modo per spaventare chi non ha il vaccino, una strategia governativa per cercare di portare a vaccinarsi, ma non c’è nulla di tecnicamente valevole in questa iniziativa.

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