Monopoli, soglia di attenzione alta sui “casi complessi”

Prosegue l’attività del tavolo interistituzionale ideato nel comune di Monopoli fra il Commissariato di P.S., l’Assessorato ai Servizi Sociali, il Serd, il Centro di Salute Mentale e la Polizia Locale.

Il “Protocollo Operativo dei Casi Complessi” è lo strumento che codifica l’attività di un gruppo di lavoro – un tavolo interistituzionale – composto dagli esperti di quegli Enti che sul territorio, per mission istituzionale, si occupano della gestione, sotto diversificati profili, di casi particolarmente complessi, afferenti la violenza domestica e di genere, le dipendenze (da alcool e droghe) che hanno una ricaduta diretta sul contesto familiare, problematiche psichiatriche che hanno una ricaduta diretta sul contesto familiare, comunitario e finanche sulla sicurezza pubblica, patologie di “confine” quali la disabilità intellettiva e il disturbo da accumulo, i soggetti antisociali e altre fragilità psico-sociali che hanno una ricaduta diretta sul contesto familiare, comunitario e sulla sicurezza pubblica, la presenza di minori in nuclei familiari attenzionati dai vari Enti coinvolti.-

Il Protocollo, siglato nel 2019 e fortemente voluto dall’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune che, recependo le segnalazioni della Polizia di Stato, aveva coinvolto gli altri Enti pubblici nell’adesione ad un progetto comune che affrontasse i casi “complessi” che venivano rilevati in più ambiti, ha come scopo un costante scambio informativo e di supporto immediato agli operatori di polizia coinvolti in interventi emergenziali con soggetti problematici ed una migliore azione di prevenzione e trattazione dei singoli casi.-

Il tavolo interistituzionale, che si riunisce periodicamente dal mese di Gennaio 2020 e che non ha interrotto la sua attività neppure nel corso della pandemia, prende in carico i “casi complessi” e stabilisce una linea di approccio multidisciplinare, attuata in sinergia fra i vari enti.

Un lavoro costante, ma fondamentale, per attuare interventi condivisi e professionali, che offre soluzioni e in molti casi ha evitato l’aggravarsi di situazioni le cui ripercussioni potevano riverberarsi in problemi di sicurezza, sanitari e di crisi familiari. La partecipazione dei componenti al gruppo di lavoro è attuato ad invarianza finanziaria, quindi senza nessun costo per le istituzioni coinvolte, ma con risultati straordinari.

Fra i campi di azione, fondamentale l’impegno nel contrasto alla violenza domestica e di genere, con la possibilità in questo modo di fornire soluzioni concrete ed efficaci di supporto alle vittime anche in collaborazione con associazioni ed i Centri Antiviolenza.

Proprio per la situazione di emergenza il protocollo è proseguito anche in videoconferenza per un totale di 14 incontri, nel corso dei quali sono stati affrontati 31 casi complessi.

In molti casi il risultato del gruppo interistituzionale ha permesso di tutelare diverse famiglie, proprio per lo scambio informativo e la possibilità di modulare gli interventi della Polizia di Stato in sinergia con gli altri Enti, i quali hanno potuto approcciarsi ai singoli casi con gli interventi professionali adeguati: collocamenti nelle specifiche comunità, presa in carico di situazioni non note agli enti (come in alcuni casi di tossicodipendenze non note) e comunque la messa in rete degli interventi per una azione congiunta sui diversi livelli, con il risultato di un innalzamento del livello di sicurezza della città; fra i casi più significativi trattati vi sono da ricordare quelli in supporto alle vittime di violenza domestica, in particolare delle donne con figli minori. La rete di intervento, in questi casi, ha permesso per esempio di collocare le vittime in un sistema di protezione evitando conseguenze drammatiche.

L’operatività del protocollo, visti i significativi risultati ottenuti, proseguirà in futuro trattandosi oltre tutto, di un modello operativo unico nel suo genere in Italia.

 

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