Quale diritto alla salute dei pazienti pugliesi?

In una nota, l’avv. Giuseppe Angiuli afferma che “In data 18 gennaio u.s., alcuni utenti dei servizi sanitari dell’Ospedale “S. Giacomo” di Monopoli, assistiti dal sottoscritto avvocato, avevano presentato un formale esposto agli organismi inquirenti per segnalare la presenza indebita di alcuni cartelli dinanzi agli ingressi dei reparti del nosocomio cittadino, che di fatto sembravano escludere i soggetti non aderenti alla campagna di vaccinazione anti-Covid da qualunque accesso ai servizi sanitari.

Nei giorni successivi alla nostra denuncia, sostenuta dall’associazione COLIBRI’ impegnata da tempo per i diritti dei malati pugliesi, abbiamo continuato a ricevere decine e decine di segnalazioni da pazienti di tutta la Regione che hanno continuato a denunciare la inaccettabile discriminazione da essi subita e il diniego nei loro confronti del diritto alla salute (tutelato dall’articolo 32 della Costituzione italiana) solo perché non aderenti alla nota campagna vaccinale.

Dopo che la questione è stata ripresa perfino dall’ANSA oltre che da numerose testate di rilievo nazionale, avendo dato luogo ad un vero e proprio “caso Puglia”, in questi ultimi giorni i vertici della sanità regionale sembrano avere fatto marcia indietro e sono ricorsi frettolosamente ai ripari.

Con una nuova ordinanza/circolare emessa il 28 gennaio 2022 a firma dei Responsabili del Dipartimento Promozione della Salute della Regione e indirizzata a tutte le strutture sanitarie pubbliche o convenzionate con l’ente regionale, viene finalmente precisato che tutti i pazienti della nostra Regione hanno diritto a vedere garantito il loro libero e incondizionato accesso in ospedale senza la necessità di mostrare alcun tipo di certificazione verde anti-Covid.

Tale circolare del 28 gennaio u.s. sostituisce un precedente provvedimento regionale del 6 gennaio u.s. dal contenuto ambiguo e poco chiaro, la cui controversa interpretazione aveva dato luogo a delle indebite discriminazioni di cittadini e utenti della sanità pugliese, vistisi negare un loro fondamentale diritto di cura della persona.

Nel frattempo, la pubblicazione in data 21 gennaio u.s. di un nuovo decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha contribuito a chiarire una volta di più che le esigenze di salute rientrano tra i bisogni essenziali e primari della persona «per far fronte alle quali, nell’ambito dei servizi e delle attività che si svolgono al chiuso, non è richiesto il possesso di una delle certificazioni verdi COVID-19, di cui all’art. 9, comma 2, del decreto-legge 22 aprile 2021, n. 52».

Lo stesso d.p.c.m. chiarisce altresì che ai pazienti delle strutture sanitarie e sociosanitarie su tutto il territorio nazionale deve essere «sempre consentito l’accesso per l’approvvigionamento di farmaci e dispositivi medici (…) per ogni finalità di prevenzione, diagnosi e cura».

In un momento in cui perfino AMNESTY INTERNATIONAL sta denunciando al mondo la deriva totalitaria e la violazione di diritti umani nel nostro Paese, i cittadini pugliesi sono chiamati a mantenere ancora alta la guardia e a denunciare tempestivamente ogni sorta di abuso di potere, provando così a fermare sul nascere ogni disegno liberticida volto a negare loro il diritto alla salute”.

A questo link è possibile visionare il recente intervento dell’avv. Giuseppe Angiuli su DEMOS TV, a commento della vicenda:

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