Monopoli tra fascino, suggestione e la devozione

Dopo due anni di sospensione a causa della pandemia, ha avuto luogo a Monopoli la Processione dei Misteri, una delle più antiche e suggestive manifestazioni cittadine, alla quale hanno preso parte parte le varie confraternite cittadine riconoscibili dalle mozzette di vario colore, i rappresentanti delle istituzioni religiose e laiche. Quella del Venerdì Santo è una processione di grande effetto, nel corso della quale le statue simboleggianti i vari momenti della Passione, Crocifissione e Morte di Gesù Cristo, e quella di Maria SS. Addolorata, vengono portate in spalla dai confratelli accompagnate dal caratteristico, e forse un po’ sinistro, suono delle “troccole”. Quelli della Settimana Santa sono riti molto antichi, probabilmente importati nelle nostre terre dai membri dell’Ordine religioso dei Gesuiti, fondato nel ‘500 da Sant’Ignazio di Lojola. L’influenza dei gesuiti, tra l’altro, è visibile ancora oggi osservando proprio la statua di Maria SS. Addolorata, vestita come una nobildonna spagnola. Detto ordine religioso fu presente a Monopoli con Chiesa e Convento, dei quali oggi rimangono pochi segni, nel centro storico monopolitano, nei pressi di S. Maria Amalfitana: famoso è il Vico dei Gesuiti. Quest’anno c’è stata un’ulteriore nota di folclore, la presenza dei “pepunne”, membri delle confraternite incappucciati, in giro per il centro storico già dal Giovedì Santo.

Riguardo alle confraternite monopolitane, invece, va detto che, secondo quanto riportato in Monopoli nel suo passato, si possono far risalire ad un arco di tempo che va dalla fine del XV secolo alla fine del XIX e ne sono attestate nove, molte esistenti ancora oggi: la confraternita di San Cataldo (nota anche come dei Santi Medici Cosma e Damiano, fondata nel 1464), del SS. Sacramento (o Madonna della Madia), del S. Rosario (fondata nella seconda metà del XVI secolo), del SS. Crocifisso ( XVIII secolo circa o forse anche dal XVI secolo), di San Giuseppe (XVII secolo), di Santa Maria del Suffragio (o del Purgatorio fondata nel 1668), di Santa Caterina (fine 1600/ inizio 1700), di Santa Lucia (fondata nel 1896). Attestata anche l’esistenza di un sodalizio del Nome di Gesù (1634).

Un lento e mesto peregrinare simboleggiante quell’altrettanta lenta e mesta salita al Calvario compiuta da Gesù Cristo. Le statue di Maria Addolorata e del Cristo escono da chiese differenti. Quelle del Cristono partono dalla Chiesa di San Francesco d’Assisi per poi incontrarsi con la statua dell’Addolorata presso la chiesa detta “del Purgatorio”. Si tratta di riti veramente suggestivi densi di una profonda devozione. Dopo aver sfilato per le vie della città la processione approda, con effetti scenici veramente suggestivi, in Piazza Vittorio Emanuele tra fiumi di persone che ogni anno assistono con fede ad un rito molto antico, diffuso in tante zone della nostra regione, e ben radicato nelle coscienze dei monopolitani. Il corteo si ferma in Piazza Plebiscito per ricevere la consueta benedizione del Vescovo.

La tradizione religiosa, riserva altri suggestivi e tradizionali appuntamenti quali i “Sepolcri”, il Giovedì Santo, allestiti nelle varie chiese della città e meta dei fedeli. A Monopoli la visita dei sepolcri è un altro dei riti più sentiti della Santa Pasqua, una delle principali feste religiose nelle quali la nostra storia si fa sentire ancora oggi ricca di vitalità ed echi profondi.

Cosimo Lamanna

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *