Papio (Manisporche): Monopoli, movida e residenti, la politica gioca a nascondino

«Nel weekend scorso alcuni esercizi commerciali del centro storico di Monopoli sono stati sanzionati per non aver dato seguito a una ordinanza sindacale del 2015. In realtà, per anni le amministrazioni comunali hanno tacitamente consentito deroghe di ogni tipo all’ordinanza, scegliendo di non decidere come risolvere il problema della coabitazione tra attività della ristorazione da un lato e strutture ricettive e cittadini residenti dall’altro.

Così, mentre l’amministrazione col suo comportamento astutamente distratto è la vera artefice del crescente caos nel borgo antico, la polizia locale ha fatto rispettare l’ordinanza dell’allora sindaco Romani». A dichiararlo è il consigliere comunale di Manisporche Angelo Papio.

«Gli imprenditori, che hanno investito nelle loro attività enogastronomiche, chiedono di lavorare con regole certe e senza sorprese mentre i residenti, dal canto loro, rivendicano un diritto alla vivibilità di quell’angolo di città, che merita altrettanto rispetto, se si vuole puntare a un turismo duraturo. In una posizione “terza” – riprende Papio – c’è una classe politica che, per calcolo elettorale, non prende posizione. Che da anni ha avviato la redazione di un piano di zonizzazione acustica senza averlo ancora approvato (così come ha fatto con il piano comunale delle coste, da oltre 10 anni chiuso a chiave nei cassetti degli uffici comunali).»

«Un’amministrazione che non media, non dialoga, non cerca soluzioni ma nella contrapposizione tra residenti e operatori trova terreno fertile per la sua meschina politica del ‘ci penso io’. La città deve sapere che è da irresponsabili lasciare che le parti proseguano in un muro contro muro senza senso, dannoso per tutti, a cominciare dal futuro del turismo stesso. Esperienze già collaudate di turismo di massa dei grandi centri balneari dislocati lungo gli 8300 km di costa italiana, ci dicono che per fare turismo sostenibile, utile a imprenditori residenti e viaggiatori, c’è bisogno di pensare, di pianificare, di socializzare con tutti i protagonisti coinvolti. Invece, la scelta del sindaco Annese e della sua giunta è quella di restare a guardare – conclude Papio – temendo più per il proprio futuro politico che per le sorti della città.

Fino a ieri abbiamo tentato di dialogare stando sui banchi dell’opposizione, senza essere ascoltati. Lo faremo con i cittadini in questo anno che ci separa dalle elezioni amministrative».

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