Monopoli, Laganà “mai più la distruzione e il massacro di vite umane dell’Ucraina”

Gentile Direttore,

 

abbiamo doverosamente celebrato recentemente “La Giornata della Memoria“ con la certezza di affermare finalmente, perché è un desiderio e una richiesta condivisi da tutti, che “mai più l’ orrore dell’ Olocausto“ della Seconda Guerra Mondiale  (1939-1945), ed oggi ci auguriamo di affermare “ mai più la distruzione e il massacro di vite umane dell’Ucraina “. Infatti non è più possibile tollerare passivamente il bombardamento di missili supersonici sull’Ucraina con la continua distruzione di città intere e con le dolorose morti di uomini e donne di ogni età e soprattutto di bambini e bambine che non hanno alcuna responsabilità di questa crudele lotta fratricida tra russi. Inoltre è tempo di smetterla di considerare secondo alcuni opinionisti questa assurda guerra soltanto tra l’Unione Sovietica di Putin e gli Stati Uniti d’America di Biden con l’Europa spettatrice. Altrimenti si può pensare di rievocare la cosiddetta famosa “guerra fredda “, nella quale “more solito “ sono sempre tutti gli altri stati non belligeranti a subirne le conseguenze e a pagarne in diversi modi le spese, soprattutto europei ed extraeuropei, con la carenza di fonti energetiche (luce e gas), di trasporti regolari di uomini e mezzi, di generi di prima necessità (grano) con l’aumento spropositato di prezzi e soprattutto di varie carestie nei paesi africani.  Perciò è giunto oramai il tempo, dopo un anno di questo inconcepibile disastro e di inefficaci restrizioni in campo economico contro la Russia di Putin che non hanno prodotto i risultati desiderati per ridurlo alla ragione, di cercare ora con l’accordo della Nato ogni possibilità di intavolare un tavolo di trattativa per la pace tra Putin e Zelenski con la garanzia, se sarà possibile, di due alte autorità carismatiche morali e spirituali: Papa Francesco e il Patriarca Ortodosso Kirill.  Perciò basta con la violenza delle armi, basta con la morte di tante persone innocenti di entrambe le parti, basta con i dolorosi e inspiegabili lutti.  Ora è necessario soprattutto non essere inerti e che nessuno si senta fuori dalle relative responsabilità. Le generazioni future non dovranno più celebrare questi terribili momenti delle guerre e delle morti, ma dovranno sempre inneggiare alla vita e alla pace duratura tra tutti i popoli del mondo. E l’Europa, dopo questa amara esperienza,  conquisti l’autorevolezza che le è dovuta per storia e per secolare tradizione con la costituzione degli Stati Uniti d’Europa per essere sempre forte, autosufficiente in ogni campo e non essere la cenerentola secondo alcuni malevoli opinionisti a servizio di chicchessia, ma essere invece una potenza che tratti e venga trattata con pari dignità  dai cosiddetti grandi delle altre realtà mondiali in un rispetto reciproco, anche per far zittire i cosiddetti opinionisti e gli euroscettici.

 

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