Mola di Bari, il Consiglio Comunale del 21 si terrà in seconda convocazione per volontà della maggioranza

Responsabilità e desiderio di totale trasparenza: il Consiglio Comunale di Mola di Bari si terrà in seconda convocazione, mercoledì 21 febbraio 2024, alle ore 10.
A chiarire la scelta, i consiglieri di maggioranza: “Non saremo presenti in prima convocazione per non rallentare ulteriormente la vita istituzionale del nostro Comune. Anzi, cogliamo l’occasione per annunciare che al fine di ristabilire un clima di correttezza istituzionale, nel rispetto delle prerogative di ciascuno e nelle more della modifica e dell’adeguamento del Regolamento di Funzionamento del consiglio comunale non più prorogabile, a partire da questa seduta, la maggioranza si presenterà sempre in seduta di seconda convocazione del Consiglio Comunale”.
“La strumentale assenza dei consiglieri di opposizione nella scorsa seduta di venerdì 9 febbraio – continuano i consiglieri di maggioranza – e i successivi dannosi ritardi nella discussione e votazione del Bilancio di Previsione, ci portano ad agire oggi con grande senso di responsabilità e ci obbligano ad avere consapevolezza degli iter regolamentari. Non è possibile, infatti, giocare con il rischio di veder annullata anche la seduta odierna del Consiglio Comunale. Significherebbe dover ricominciare nuovamente da zero l’iter di convocazione e di approvazione dei punti all’ordine del giorno. Difatti, anche se quest’oggi tutti i consiglieri fossero presenti, sarebbe sufficiente che una parte decidesse di abbandonare l’aula prima del voto per invalidare il Consiglio. Non possiamo rischiare che gli uffici e la comunità tutta ne paghino le conseguenze”.
“È evidente, infatti, come sia necessario procedere con il massimo dell’attenzione – hanno concluso i consiglieri di maggioranza – in attesa di porre mano ad un Regolamento vecchio che prevede tra le sue norme un numero di consiglieri (20 senza computare a tal fine il sindaco) superiore a quelli che oggi realmente occupano i seggi in sala consiliare (16 senza computare il sindaco)”.

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