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Politecnico di Bari apre ai medici in erba: 100 nuovi posti per Ingegneria dei Sistemi Medicali

Il Politecnico di Bari apre le porte agli studenti dell’area medica. Dopo il via libera del Senato Accademico del 17 settembre, oggi il Consiglio di Amministrazione ha ratificato la proposta che consente l’accesso straordinario al corso di laurea in Ingegneria dei Sistemi Medicali per l’anno accademico 2025-26, con l’attivazione di 100 posti aggiuntivi.

L’iniziativa è rivolta prioritariamente agli studenti che hanno superato il semestre filtro dei corsi di area medica — Medicina, Odontoiatria e Veterinaria — e si inserisce nell’intento di offrire un percorso alternativo agli studenti che, a causa dei numeri programmati limitati, non hanno potuto immatricolarsi presso l’Università di Bari. I nuovi iscritti si aggiungeranno ai 250 previsti per il corso, portando a 350 il totale dei posti disponibili.

Il corso, che integra tecnologia e salute grazie alla collaborazione con il dipartimento di Medicina dell’Università di Bari, permetterà il riconoscimento dei CFU già acquisiti nel semestre filtro per materie come chimica, biologia e fisica. Inoltre, le tasse già versate saranno detratte dai contributi dovuti al Politecnico (ad eccezione di ADISU e bollo).

Per facilitare l’inserimento, saranno attivati percorsi di orientamento e accoglienza, riducendo il rischio di abbandono. La selezione straordinaria, prevista a dicembre, avverrà in deroga alle normali procedure di ammissione, basandosi sulla graduatoria nazionale dei corsi di laurea magistrale a ciclo unico in area medica.

«Con questa iniziativa – spiega il Rettore Francesco Cupertino – vogliamo offrire un’alternativa concreta a studenti motivati in ambito biomedico, evitando fenomeni di dispersione e valorizzando competenze che possono trovare piena realizzazione anche nell’ingegneria. Il futuro della salute ha bisogno anche di ingegneri!»

L’obiettivo strategico del Politecnico è chiaro: rafforzare il proprio ruolo nella formazione universitaria, rispondendo in maniera coerente al problema del numero programmato in area medica e accogliendo una domanda di formazione che, solo in parte, può essere soddisfatta dai corsi tradizionali di Professioni sanitarie, Farmacia o Biotecnologie. Il corso di Ingegneria dei Sistemi Medicali diventa così un ponte naturale tra competenze biomediche e ambito STEM, offrendo agli studenti una nuova opportunità senza dispersione di talenti

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