Putignano: i vincitori del Carnevale 2015

Le strade di Putignano erano gremite di migliaia di turisti, curiosi e gruppi mascherati che si sono divertiti a ballare a ritmo di musica per festeggiare l’ultimo giorno di Carnevale, prima del sacro rito delle Ceneri che darà inizio alla Quaresima. Con l’ultimo corso mascherato andato in scena martedì 17 febbraio, si è chiusa la 621^esima edizione del Carnevale di Putignano, il più longevo d’Europa e riconosciuto patrimonio d’Italia per la tradizione dal Ministero del Turismo. “Il tirso fecondato il 26 dicembre ha portato quello che speravo – commenta il presidente della Fondazione Carnevale di Putignano, Giampaolo Loperfido -. Un frutto che più saporito non avrei potuto sperare. Siamo felici di come sia andata questa edizione, dell’organizzazione e soprattutto del grande afflusso di persone che hanno condiviso insieme a noi questo momento importante della tradizione putignanese gratificando con la propria presenza anche di tutti gli sforzi che come Fondazione abbiamo fatto per organizzare questo Carnevale e renderlo speciale. Abbiamo avuto un prodotto così buono che – conclude Loperfido – spettatori, utenti e fruitori hanno acquistato in grande quantità“. Come da consuetudine, al termine dell’ultima sfilata dei giganti di carta si è svolta la premiazione per assegnare il premio al miglior carro. Quest’anno tra i sette carri allegorici, tutti dedicati ai sette vizi capitali, ha trionfato “The show must go ondell’Associazione cArteinregola, ispirato all’avarizia e dedicato all’Ilva di Taranto. Il suo carro è risultato vincitore anche della classifica interattiva (parallela a quella istituzionale e che non ha influito sull’attribuzione del primo premio) realizzata attraverso l’app ideata dalla Never Before Italia che ha curato la comunicazione e l’organizzazione di questa edizione. Al secondo posto si è classificato “Poco Ingombrante… Ma Pesante, Pesante, Pesante” dell’Associazione Falzabuco seguito dall’Associazione Carta & Colore con “Cotti e mangiati” al terzo. Quarto posto ex aequo per gli altri carri allegorici in gara: “Snaturata evoluzione” dell’AR.Ca.S di Franco Giotta; “Invidia ovvero: chi mostra gode, chi guarda crepa” dell’associazione Cartapestando (Nardelli-Mezzapesa-Galluzzi); “Dieta Parlamentare” dell’associazione Con le mani” di Angelo Loperfido; “Se il vizio vuoi montar… rischi di cascar!” dell’associazione La Maschera di Domenico Impedovo. La classifica per le maschere di carattere invece è così composta: al primo posto Marino Guarnieri con “L’impoveritore”, al secondo l’Associazione Lumen con “La bella indebitata”, al terzo Ruben Pizzarelli con “La Repubblica Ortolana”; quarto posto ex aequo per Antonella Girolamo con “La golosità si fa sana e sorridente” e Rossella Laricchia con “I Comodi Porci”; quinto posto per Stefano Polignano con “Ricordati che anche tu devi morire”. E infine ci sono i gruppi mascherati con, al primo posto l’Associazione Ball Rer I Cant con “Canzonissima. La musica come rimedio all’accidia”, al secondo il gruppo Joy Club-Associazione Farinella con “Sesto Senso”, al terzo l’Istituto Comprensivo De Gasperi con “A Scuola Di… Buon Gusto”. Quarto posto per la Ludoteca Fantabosco con “Viziamoci di fantasia”, quinto per l’Associazione Portabarsento con “Lasciate ogni speranza voi ch’intrate”, sesto per l’Associazione Culturale  La Zizzania con “Avari e prodighi: il risparmio nel petto, nel portafoglio… un buco stretto”, settimo per la Compagnia Stabile di Alberobello con “Chi si mangiò la zita”. All’ottavo posto si classifica Mirella Rezzi con “C vin a vin…finché la barca va acciafl”, al nono Chiara La Balestra con “Nella selva oscura”, al decimo l’Upte con “Nonnine e nonnetti coi loro Dìdifetti” e all’undicesimo l’Associazione La valigia del sapere con “I sette vizi capitali”. A stilare la classifica finale dei carri allegorici, delle maschere di carattere e dei gruppi mascherati, la giuria composta da Eloisa Pagliarulo, Angela Todisco, Annalisa Gigante, Laura Labate, Lina Talucci, Maria Lorenza Genco. Dopo l’assegnazione dei premi ai carri allegorici, la serata è proseguita con la tradizionale Campana dei Maccheroni, l’appuntamento per salutare il Carnevale prima d’incedere nel periodo quaresimale. Davanti alla grande campana in cartapesta e al ritmo dei suoi 365 rintocchi, cittadini e turisti si sono ritrovati insieme ancora una volta per vivere gli ultimi minuti di vita del Carnevale a ritmo di musica, con un buon bicchiere di vino e un fumante piatto di pasta. Una tradizione che ha radici antichissime legate alla sera del martedì grasso quando la campana della chiesa, intorno alle 23.00, suonava tanti rintocchi quanti sono i giorni dell’anno per ricordare la fine delle feste. Un rito che ogni anno si ripete e termina con il lancio in aria della cenere, simbolo dell’ingresso in Quaresima. Carnevale è finito ma…The show must go on!