Domani, domenica 1° marzo, tutti al museo

Domani 1° marzo è la prima domenica del mese e  in applicazione della norma del Decreto Franceschini, in vigore dal primo luglio 2014, non si pagherà il biglietto per visitare monumenti, musei, gallerie, scavi archeologici, parchi e giardini monumentali dello Stato. L’iniziativa tende a favorire la conoscenza e la valorizzazione del vasto patrimonio nazionale. Molti sono i luoghi visitabili anche in Puglia ad esempio l’Antiquarium e la zona archeologica di Canne della Battaglia a Barletta (BT), Castel del Monte Andria (BT), il Castello di Trani, il Castello Svevo a Bari, il Museo Archeologico di Taranto e tanti altri siti il cui elenco completo è riportato al link

http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Comunicati/visualizza_asset.html_1423231381.html#ElencoLuoghi.

Nei pressi di Monopoli un luogo meritevole di visita è sicuramente il Museo e l’area archeologica di Egnazia, ubicati lungo la litoranea Monopoli – Torre Canne. All’antica Gnathia  Monopoli è storicamente legata. Egnazia è situata in una posizione privilegiata sul mare e nell’antico asse viario di collegamento tra Bari e Brindisi, e presenta i resti di una cinta muraria, probabilmente di età messapica, che si snodava a semicerchio a protezione della città dall’entroterra. Fuori dalle mura, la necropoli di epoca messapica accolse le sepolture secondo riti diversi nei secoli. All’interno delle mura, invece, sono state ritrovate alcune tombe pre-romane. Tra i corredi tombali scoperti, rinomati sono i vasi dipinti, internazionalmente noti come “ceramica di Egnazia”. Ai piedi dell’acropoli si trova un sistema di portici che doveva affacciarsi su una grande piazza irregolare (agorà) e il centro monumentale della città, formatasi successivamente all’epoca romana: la basilica civile, il sacello delle divinità orientali, ove fu ritrovata la testa della statua del dio Attis, il “cosiddetto” anfiteatro, il foro; mentre i nuclei abitativi, con le strutture produttive annesse, si sviluppavano dall’altra parte della via Traiana, la principale arteria cittadina. Già nel 1800 gli scavi furono presi d’assalto da militari francesi e polacchi che depredarono alcune tombe, mentre gli scavi ufficiali cominciarono nel 1912 ad opera di Quintino Quagliati.

Cosimo Lamanna