Monopoli : considerazioni sul porto di Walter Laganà

Gentile Direttore,

come è noto, con la legge 123/2917 e  con il regolamento del successivo decreto 47/2018, sono state introdotte le ZES ( Zone Economiche Speciali) che presentano aree concepite per attrarre investimenti  e per incoraggiare uno sviluppo incisivo del Sud, grazie al potenziamento delle attività portuali, con agevolazioni di natura fiscale (cioè un credito d’imposta per i maxi investimenti fino a circa 50 milioni di euro) ed inoltre semplificazioni procedurali di natura amministrativa e burocratica. Per essere considerate come ZES le zone interessate devono comprendere un’area portuale appartenente all’elenco “core” della rete TEN dei porti europei. Possono fare parte anche le aree della stessa regione adiacenti, purché siano presenti con un nesso economico funzionale con la predetta area portuale. Poiché la Città di Monopoli con deliberazione del Consiglio Comunale n. 52 del 27 giugno 2007, esecutiva per legge, e con il successivo Protocollo d’Intesa,  firmato dal Sindaco pro-tempore, ha aderito alla proposta dell’Autorità Portuale del Levante di Bari, oggi Autorità di Sistema Portuale Pugliese “ADSP”, denominata “Mare Adriatico Meridionale”, che il porto di Monopoli faccia sistema con il porto di Bari e quello di Barletta, programmando nel relativo Piano Triennale tutte le opere necessarie, compresi il dragaggio dei fondali per ospitare le imbarcazioni fino a 10.000 tonnellate e la stazione marittima con ogni confort per rispondere egregiamente anche ai parametri richiesti dall’Unione Europee per un serio, fattivo ed efficace trasporto di persone e merci via mare. Naturalmente assicurando anche le interconnessioni funzionali porto-strade-ferrovia per connettere tutto l’ampio e fertile territorio del sud-est barese e tutte le numerose attività produttive industriali ed agricole con i corridoi TEN-Te, in modo da fare oggi sistema con i porti di Bari, Brindisi, Manfredonia, Barletta e Monopoli per un ponte europeo proteso verso il Mediterraneo. La Città di Monopoli, pertanto, è in attesa di sapere dal Comitato composto dalla competente Autorità Portuale, dalla Regione Puglia, da Palazzo Chigi e da Mit il percorso da seguire per essere inclusa nelle ZES di competenza. E’  bene sottolineare che lo scalo marittimo monopolitano oggi langue e batte la fiacca proprio a causa della mancanza dei lavori di dragaggio necessario al fondo dell’intero specchio d’acqua  per rendere completamente funzionale la parte destinata al traffico mercantile di navi di grande cabotaggio,  né si vedono lavori di strutture idonee da dedicare all’accoglienza dei croceristi e anche le banchine e i piazzali attualmente funzionanti e destinati al traffico mercantile non sono utilizzati con continuità con gravissimo danno per  l’economia locale e zonale. Si spera  che l’Autorità di Sistema Portuale Pugliese “ Mare Adriatico Meridionale “ voglia finalmente meglio disciplinare il funzionamento del porto  di Bari  con tutte le opere strutturali necessarie per reggere alla crescita continua di passeggeri e di merci e che voglia nel contempo creare, attraverso il corridoio 8, rapporti stabili fra i sottosistemi rappresentati dai porti di Brindisi, Manfredonia, Barletta e Monopoli, tenendo presente  la possibilità di inserirli nelle aree ZES e soprattutto tenendo presente la volontà dell’Unione Europea di puntare sugli scali marittimi, particolarmente pugliesi, per assicurare lavoro  alle giovani generazioni.

 

Monopoli (Bari) 28 Marzo 2018                                                                    Walter Laganà

(Due volte Sindaco della Città di Monopoli)