Porto Marzano, ai tempi dell’ammaraggio

Torniamo ancora sulla questione Porto Marzano, per la precisione Porto Marzano Piccolo, ricordando uno degli episodi più simbolici della protesta, quello dell’ammaraggio e lo facciamo proponendo una riflessione del giornalista Beppe Stallone che, all’epoca dei fatti, seguì la vicenda e che ha gentilmente concesso il contributo alla Redazione di Sudestonline.

Sono trascorsi quasi 6 anni da quel 20 luglio 2014, cioè da quel flash mob molto particolare che si tenne a Porto Marzano Piccolo, organizzato dal Comitato Costa Libera e altre associazioni, in quella striscia di mare che si incunea fra due ali di roccia e termina in un lembo di sabbia.
Un flash mob forse unico al mondo in uno dei posti più belli al mondo. Unico perché decine di manifestanti in costume da bagno, maschere, pinne e salvagenti per i più piccoli, si calò in acqua per giungere a nuoto fino alla spiaggetta, sotto lo sguardo truce dei nuovi padroni, dotati di body guard. Che poi proprio nuovi padroni non lo erano, dato che quel tratto di costa era stato venduto alla società Marzà, di Saverio Affatato e Alberto Pasqualone, da Marcello Pasqualone. Insomma l’intraprendente politico-ingegnere-imprenditore Alberto, come società Marzà aveva acquisito quel tratto privato di costa proprio dal padre Marcello.

Solo che, dagli anni 60’ allorché le amministrazioni democristiane consentirono la costruzione di ville che si affacciavano sul mare (anche peggio avvenne in zona Capitolo) e fino al 2014, il passaggio pubblico a mare di Porto Marzano Piccolo era stato, di fatto, consentito. La protervia insita nella privatizzazione di roccia e acqua, seppure legale in quanto si trattava di suolo privato, scatenò la rabbia di mamme, bambini, single e coppie, insomma semplici cittadini che fino ad allora avevano potuto trascorrere, gratuitamente, qualche ora in un posto fantastico.
Inoltre in un contesto di gran lunga diverso da quello degli anni ’70 e ’80 quando ancora si poteva scegliere di fare il bagno e prendere il sole GRATUITAMENTE fra decine di spiagge e calette fra Porta Vecchia e Santo Stefano, a partire dalla fine degli anni ’80 vennero date concessioni demaniali a tutti con la conseguente privatizzazione di spiagge e mare. Ebbene l’azione di Pasqualone & Affatato non passò inosservata e accese la protesta popolare pacifica, colorata ed efficace. Anche se ci sono voluti 6 anni per avere ragione.

Il flash mob, organizzato in particolare da Pino Selicato, anima del Comitato Costa Libera insieme ad altre associazioni fra cui il WWF, ebbe molta risonanza, tanto da portare le parti a un incontro, avvenuto presso il Commissariato di Monopoli, presenti: l’Ufficio Circondariale Marittimo di Monopoli (Francesco Esposito); l’Assessore all’Urbanistica (Stefano Lacatena); la società Marzà (Saverio Affatato e Alberto Pasqualone), il Comitato Costa Libera (Pino Selicato). E il 23 luglio si giunse a un accordo in base al quale la protesta sarebbe rientrata e contestualmente sarebbe stato ristabilito il libero accesso alla caletta di Porto Marzano Piccolo, tramite due percorsi laterali sul lato destro e sinistro della scogliera.
Oggi, anzi dal 12 novembre scorso, ma l’amministrazione Annese si è guardata bene dal renderlo noto alla cittadinanza, la Capitaneria di Porto di Bari ha finalmente emesso un Decreto con cui viene delimitata l’area demaniale pubblica, con libero accesso per i cittadini.
E sì perché ciò che avevano compiuto Pasqualone & Affatato era stato assolutamente legale. Insomma quello di Porto Marzano Piccolo era un tratto di costa carente di “dividente demaniale” e quindi privato. Probabilmente all’origine la mancata trascrizione nel SID (Servizio Informatico Demaniale) di quelle chiazze di demanio che invece apparivano sulla cartografia “cartacea”.
I proprietari dei terreni di quella area, che hanno dovuto cedere piccola parte della loro proprietà al demanio per ristabilire la dividente demaniale che non può avere soluzione di continuità sulla costa, dovranno ora sopportare sul lato destro e sinistro della piccola cala la presenza di tanti monopolitani, che potranno anche transitare sulla battigia della spiaggetta.
E anzi, pur osservando le dovute regole di distanziamento sociale, non sarebbe male organizzare un altro spettacolare flash mob a Porto Marzano Piccolo, per inaugurare la stagione balneare 2020.

P.S. sto assistendo a uno spettacolare “io c’ero”. Onestamente non tutti credo di averli visti quel giorno perché io c’ero fotografavo e poi scrivevo. Con affetto“.

 

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