Conversano, “mest” Vitantonio ha festeggiato 100 anni

Ha impreziosito le abitazioni di tanti conversanesi, negli anni del boom economico, fino agli ultimi anni del secolo scorso. Prima ancora, aveva costruito scrivanie nei campi di prigionia. E’ la storia – raccontaTa oggi sulle pagine della Gazzetta – di Vitantonio Latela, il maestro falegname di Conversano che ieri ha festeggiato i suoi 100 anni insieme ai figli Angelo e Priscilla, ai 5 nipoti, gli 8 pronipoti e altri parenti e amici. La storia del nuovo centenario di Conversano è quella di un sopravvissuto alle restrizioni della guerra, grazie alla sua arte: la capacità di trasformare pezzi di legno in capolavori. La sua abilità e ingegnosità di falegname lo ha anche salvato: in un campo di prigionia ha realizzato scrivanie e persino un sistema di canalizzazione che consentiva di portare l’acqua direttamente negli alloggi degli ufficiali tedeschi. Sono solo alcuni dei racconti di vita del maestro Latela, vedovo da tre mesi, ancora lucido e autonomo. Una vita di lavoro, la sua, iniziata in bottega da bambino, poi la scuola di arte e mestieri, il lavoro come dipendente in un’azienda di Rutigliano, i suoi svariati laboratori in paese dove ancora oggi tante abitazioni sono arredate dalle sue creazioni. Ed i primi mobili per le radio realizzati nella sua bottega dopo l’esperienza maturata a Bari. Già, la radio: una delle sue grandi passioni, con le partite di calcio e l’amata Juventus alla quale scrisse una lettera ricevendo in dono una maglia bianconera. E poi la musica: da vero conversanese è stato un cultore della banda e, ricorda con orgoglio: «Ho conosciuto personalmente il mitico maestro Piantoni».

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