A Monopoli, se dici cosa non va sei uno “iettatore”

I gruppi social molto spesso rappresentano uno sfogo per molti cittadini che non si sentono ascoltati dalla politica e segnalano tutto quello che non va nella propria città, con la speranza che le cose migliorino. Evidentemente a qualcuno, disabituato a ricevere critiche, la cosa non è piaciuta e con un tipico atteggiamento denigratorio ha pensato bene di utilizzare un appellativo per tutti coloro la cui unica colpa è quella di segnalare ciò che non va, “iettatore”. Ci limitiamo innanzitutto ad evidenziare l’uso improprio del termine: “Lo iettatore o menagramo è una figura tradizionale, fortemente stereotipata, alla quale un pregiudizio superstizioso attribuisce nel contesto sociale il potere di portare sfortuna, solitamente in modo non intenzionale“. Lo iettatore, quindi, sarebbe la causa delle cose negative e farebbe in modo che queste avvengano e non colui che subentra a cose fatte. Insomma, il livello del dibatti “pseudo-politico” è davvero molto basso e in molti, pur di difendere le proprie fazioni, sono pronti a screditare chiunque anche attraverso l’utilizzo improprio di termini. Non potendo intervenire a livello educativo, ci limitiamo solo a segnalare che il significato dei vocaboli si trova facilmente sui dizionari e ricordiamo a questi soggetti quanto danno hanno arrecato e arrecano questo genere di pregiudizi e maldicenze, che spesso portano le vittime al suicidio. Ricordiamo, per tutti, il caso di Mia Martini, vittima proprio di quelle maldicenze che oggi si configurerebbero come cyberbullismo.

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