Monopoli, Manisporche replica alla “carica degli 89″…

Gli 89 operatori del centro storico, a quanto pare, hanno redatto una nota in cui difendono le proprie posizioni. Non avendo, questa redazione, ricevuto nulla, ci si astiene da commenti. Di seguito la replica del Movimento Manisporche che risponde, senza polemica alla “carica degli 89”

 

Rispondiamo volentieri agli 89 operatori del centro storico in merito alle questioni sollevate, evitando di incagliarci nelle polemiche presenti nella nota di cui sono firmatari.

In un passaggio della lettera è stato centrato esattamente il nostro intento: discutere della sostenibilità dei flussi turistici, salvaguardando la vivibilità e le prerogative di chi la città la abita.
Al nostro osservatorio di movimento presente da 7 anni in Consiglio Comunale e attivo da quasi un decennio al fianco di chi non ha voce, sono giunte numerose segnalazioni sia dai residenti sia dai tanti colleghi che, come gli 89, si sforzano di fare turismo di qualità. Questo può avvenire solo se la politica fissa obiettivi civici a cui tutti possono concorrere e che porteranno beneficio alle parti coinvolte.  Cerchiamo di essere più chiari. La maggioranza che amministra Monopoli da 12 anni, grazie alle politiche regionali innovative e lungimiranti che hanno dato un forte impulso al turismo, si è trovata davanti una miniera d’oro che ha gestito con pensieri corti e ordinari. Ha realizzato stagioni estive con regole poco chiare creando malcontento non solo tra i residenti riunitisi in comitato, ma anche tra gli operatori lasciati soli a cercare di barcamenarsi tra divieti e controlli. I numeri relativi al turismo interno o straniero, snocciolati dall’assessore di turno, non sono sufficienti a dire la qualità dello stesso. La programmazione di settore richiede un sistema di monitoraggio e sorveglianza che assuma la doppia veste di bilancio sociale nei confronti dei cittadini e di miglioramento e di aggiornamento continuo della programmazione stessa. Nella pianificazione strategica del turismo sono da integrare le risorse, i territori, i processi produttivi i soggetti del sistema. Abbiamo cercato di condividere con gli operatori questa nostra visione già durante il periodo di chiusura per la covid-19, ma pochi sono stati gli attori che hanno preso parte alla call-conference.
Cogliamo l’invito degli 89 perché si dia vita a un dialogo che voglia approfondire il tema con un approccio diverso e innovativo basato su un metodo aperto e partecipato che includa le imprese, le competenze, i residenti, la tutela dei lavoratori e delle condizioni di lavoro, le filiere dell’indotto.

Se il centro storico perderà i suoi abitanti, i suoi profumi, il suo vernacolo dissiperà anche tutti gli sforzi del sistema turismo.

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