“Torce rosse”, un romanzo del monopolitano Francesco Giannoccaro

Si intitola “Torce rosse” l’ultima opera letteraria di Francesco Giannoccaro, edita dalla milanese ExCogita. A distanza di qualche anno dall’ultimo suo romanzo ambientato a Parma, l’autore pugliese ritorna con i personaggi della sua narrazione sui luoghi della sua amata regione.

Siamo negli anni Novata. Enzo Cardone, commissario vicino alla pensione, demotivato e vedovo, è ormai relegato nei polverosi uffici della Polizia postale dopo una lunga carriera in prima linea. Quando però una serie di crimini turba l’afosa atmosfera estiva dell’immaginaria città di Attica, oscuri presentimenti risvegliano in lui i fantasmi di un passato con cui credeva di aver chiuso i conti: gli anni di piombo. Abbandonati i romanzi russi e l’album da disegno, Cardone cerca, allora, di far luce sugli omicidi, i furti d’armi e sul significato di quelle misteriose torce rosse dipinte sui muri degli edifici. E la verità lo coinvolgerà in prima persona.

Strumenti della narrazione non sono tanto gli intrecci e le traversie che pure scandiscono le pagine, quanto la ricerca intrapsichica e il disegno dell’ambientazione. Tutto questo consente all’autore di prendere le distanze dalla “maniera giallistica” e di concedere spazio anche a momenti di alleggerimento umoristico, spesso affidato a un codice gergale libero da canoni e stereotipi.

Quindi, ancora una volta un’opera imperdibile di Francesco Giannoccaro, scrittore nato a Monopoli dove vive tuttora e lavora come medico. Ricordiamo che in circa 30 anni di intensa attività pubblicistica ha sperimentato vari generi letterari, presentando raccolte di versi, un testo teatrale e un romanzo. È incluso in Letteratura del Novecento in Puglia 1970-2008 a cura di Ettore Catalano. Collabora al periodico letterario incroci, di cui è stato a lungo redattore.

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