Adelfia, dibattito per un totem

di MARCELLA ZACCHEO – Un numero. Cosa sarà mai un numero? Una tappa, uno step nel vasto mare delle infinite possibilità esistenti. Può mai incutere timore un numero? A volte sì. La paura fa 90, ad esempio. Ad Adelfia è certamente diventato motivo di dibattito acceso sul gruppo facebook “Adelfia senza censura!”. L’amministrazione comunale ha installato da un anno e mezzo un totem luminoso proprio ai piedi del Municipio, in via Vittorio Veneto. Oltre a numeri utili per la collettività, la farmacia di turno aperta e altro, compare sul pannello luminoso un altro inquietante numero. E’ il numero dei positivi al covid nella sua variante omicron che viene aggiornato quotidianamente. Sta lì, fermo, fisso, a ricordare a tutti la serietà della pandemia. Certo, l’ideale sarebbe non guardare la realtà e fuggirne lontano, se non ci piace allora la esorcizziamo. Giovanni pubblica una foto del totem con 195 positivi, il numero, purtroppo, nelle ultime ore sarà certamente aumentato. Quando compare la grande foto sulla bacheca facebook, è come un flash emozionale, tocchi con mano la realtà, ne prendi consapevolezza. Giovanni si limita ad mesto avverbio: “purtroppo”; è sufficiente per liberare angosce più o meno inconsce. Michele chiede: “Mettendo il cartello ….che cambia? Vaccinarsi?”. Domenico risponde: “Avvisare che non è uno scherzo”. E poi riflette: “Non ho parole ma basta andare un pochino in giro, qui ancora non si è capito nulla, con la riapertura scolastica poi ….”. C’è chi la pensa diversamente. Lucia: “Sempre la colpa alla scuola vero? I bambini sono molto più responsabili di noi adulti, hanno diritto allo studio, basta avete rotto”. Giunge ineluttabile il post dedicato all’amministrazione comunale. Filippo Bruno: “Faccio un piccolo appello all’amministrazione comunale. Il sindaco ci sta comunicando l’andamento dei contagi. Ma non sarebbe più giusto indicare anche il decorso dei contagiati? Elencare quanti sono gli asintomatici e quanti sono in condizioni più serie? Almeno si evita di creare panico e terrore tra i cittadini”. Bisognerebbe, però, andare casa per casa. Ancora Michele: “E posso dire la mia? Basta, sono stanco, 2 anni a prenderci in giro. Prima dovevamo raggiungere l’immunità di gregge, poi raggiungere 70 per cento dei vaccinati, poi 80, poi il 90. Ci avevano detto che col vaccino era sicuro, ora ci vuole pure il tampone e chi si vaccina viene lo stesso contagiato. Io dico basta”. Dopo il legittimo sfogo, la resipiscenza: “Che non vuol dire abbassare la guardia ovviamente”. Anna rivolta al sindaco. “Vorremmo almeno sapere se stanno tutti bene, nel senso con pochi sintomi, oppure ci sono persone ospedalizzate? Il sindaco ci delucidi se possibile, così almeno da essere un po’ più tranquilli visto il panico generato come leggo in molti commenti, ma cercheremo ,speriamo tutti di non abbassare la guardia”. Dunque, è giusto girare le domande proprio al primo cittadino. “I miei concittadini mi fermano per strada adesso e si congratulano per l’informazione quotidiana che offriamo – afferma – il totem esiste in quel punto da oltre un anno e mezzo e fornisce informazioni utili, il santo del giorno, la farmacia di turno aperta al pubblico, eventuali manifestazioni”. Questo per spiegare che il totem non è stato collocato per il covid. “Diamo anche le notizie relative al contagio ma non riesco a capire il motivo per cui solo oggi se ne accorgono”. Conclude: “credo sia dovere di un sindaco informare sull’evoluzione dei contagi, se non lo fai poi diranno che sei assente”.

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