Monopoli, dal 5 aprile “Refugium Peccatorum”, mostra nei rifugi antiaerei

Il termine Refugium peccatorum – titolo cristiano conferito alla figura della Vergine – designa le icone e i luoghi sacri verso cui i peccatori possono rivolgere invocazioni per la salvezza della propria anima condannata alla sofferenza eterna.  Nel gergo comune, la locuzione latina fa riferimento a ogni contesto e condizione in cui gli uomini finiscono per assicurarsi una qualche forma di scampo e redenzione rispetto alle proprie sventure, rappresentando un’occasione di indulgenza.

Da questa suggestione nasce l’opera a quattro mani di Pierluca Cetera Maurizio Di Feo a cura di Roberto Lacarbonara, allestita nei Rifugi Antiaerei di Monopoli, dal 5 aprile al 31 agosto 2023, ideata e promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Monopoli in collaborazione con la Fondazione Pino Pascali di Polignano a Mare.

I due artisti interpretano i lunghi corridoi ipogei e le cavità scavate nella roccia come un luogo di salvazione dal peccato e da una condotta non sempre specchiata. Con un intervento inedito site specificCetera colloca alcune coppie di corpi umani e animali – sculture dipinte su sagome metalliche – colte in posture ambigue, tra l’atto della preghiera e il comportamento masturbatorio, evidenziando il carattere indecidibile e doppio di questi dannati.

L’intervento di Di Feo, in piena integrazione con le sculture disposte da Cetera, ricorre invece a inserti plastici e soluzioni fluide, attraverso l’apposizione di ampolle e tubicini che contengono un liquido oscuro, imperscrutabile, ad un tempo organico e linfatico ma anche mortale ed esausto, producendo una connessione energetica e vitalistica tra i corpi.

In mostra si alternano figure “positive” e “negative”: un’accezione che si riferisce sia alla scelta tecnica di mostrare le sagome delle figure insieme ai vuoti ritagliati nella superficie piana, sia alla connotazione caratteriale e morale dei personaggi inseriti nella lunga trama narrativa che si snoda nei Rifugi.

Le figure animali, che accompagnano quelle umane, alludono a una complessa simbologia di vizi e di virtù – dissolutezza e bestialità di comportamenti impulsivi, oppure saggezza o temperanza – trasformando l’intera esposizione in un quadro moraleggiante ironico e grottesco, come nella tradizione medievale dei bestiari e nella pittura fiamminga di Hieronymus Bosch.

L’intera “drammaturgia”, così concepita, si orienta verso un esito finale, quello della grande sala/cisterna, dove gli artisti radunano decine di personaggi come in una festa orgiastica e dionisiaca che rappresenta l’ultimo, estremo refugium peccatorum.

 

Nota biografica

 

Pierluca Cetera (Taranto, 1969). Vive e opera a Gioia del Colle

Selezione mostre: 2021, Contempo Festival, Conversano; 2021, Sala della Gran Guardia, Padova; 2020, Palazzo Romano, Gioia del Colle; 2019, Acquario Romano, Roma; 2019, Museo Diocesano di Padova; 2019, Museo Nuova Era, Bari; 2018, Meicheng Gallery, Shenzhen; 2017, Casa Vuota, Roma; 2016, Bastione Sangallo di Fano; 2016, MoArtSpace, Xinmi (Cina); 2016, Fondazione Volume, Roma; 2016, Studio Fedele, Monopoli; 2014, Istituto Italiano di Cultura di Edimburgo; 2011, 54 Biennale di Venezia; 2011, Boccanera Gallery, Milano; 2007, Palazzo Reale di Milano; 2004, Galerie Urs Meile, Lucerna.

Maurizio di Feo (Gioia del Colle, 1977). Vive e opera a Milano

Selezione mostre: 2021, Art In Gallery, Milano; 2021, Palazzo Romano, Gioia del Colle; 2019, Art In Gallery, Milano; 2014, Extemporaneous project, Praga; 2012, Centro Rabelais, Montpellier; 2012, Palazzo Chianini, Arezzo; 2011, Castello Busca, Cuneo; 2007, Museo di Sant’Agostino, Genova; 2006, Forlìfiera, Forlì; 2006, Italienisches Kulturinstitut, Berlino; 2004, Galleria Marconi, Cupra Marittima, AP; 2003, Kokusaihōru, Kyoto; 2003, Villa Beaumarchais, Parigi; 2001, Teatro Abeliano, Bari; 2000, Jacob Javits Center, New York City

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