Fasano, il 21 marzo al Teatro Sociale in scena “InVIOLATA”

Che l’amor valga l’allegria e non la pena. Si può far male, fisicamente e psicologicamente, nel
nome dell’amore? E poi, può definirsi “amoroso” un rapporto che genera violenza e lascia cicatrici tali da pregiudicare per sempre la salute di un essere umano?
La compagnia SenzaConfine porta in scena una storia di “non amore”, una storia vera, quella di Franca Viola che alla fine degli anni ’60 fu protagonista di un atto di estremo coraggio, in uno scenario di arretratezza e profonda ignoranza quale la Sicilia rurale di Alcamo: ribellarsi al suo aguzzino e dire per la prima volta “NO!” al matrimonio riparatore.
La pièce è “Inviolata” ed è in programma al Teatro Sociale di Fasano giovedì 21 marzo alle 21.00 con repliche riservate alle scuole nelle giornate di mercoledì 21 marzo alle ore 11.00 e giovedì 22 marzo ore 9.30 (prima replica) e 11.30 (seconda replica).
In scena, dirette da David Marzi e Teresa Cecere: Maria Barnaba, Sandra Di Gennaro, Ilenia Sibilio, tre giovanissime interpreti fasanesi, allieve del Progetto FuTUra, nato in seno alla programmazione di Katharà presso il Teatro Sociale di Fasano.
Il team creativo inoltre si pregia della presenza di Mario Incudine, poliedrico maestro dell’arte musicale e popolare, tra i più noti e apprezzati in Italia e all’estero che per l’occasione ha ideato un cunto, massima espressione della tradizione siciliana. Kemonia, invece, giovane cantautrice palermitana, firma musiche di scena ed effetti sonori.
L’evento rientra nel Progetto Legalità e nel cartellone artistico dell’ATS Katharà nell’ambito del progetto di gestione del Teatro Sociale, in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese e con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Fasano.

«Il Progetto Legalità è un progetto fortemente voluto da questa amministrazione – ha commentato l’Assessore alla Cultura e alle Politiche Sociali, prof. Cinzia Caroli – che si snoda in diverse attività e utilizzando vari linguaggi. “InVIOLA” è un lavoro che ricorda la drammatica vicenda di una donna che
ebbe il coraggio di dire NO alla barbarie di un matrimonio riparatore che secondo anche le leggi dell'epoca
poteva realizzarsi tra una donna ed il suo aguzzino. Un insegnamento che possiamo trarre è quello di ribellarsi fermamente ad ingiustizie perpetuate e consolidate nel tempo e sono molto contenta che questo spettacolo sarà portato all’attenzione di molti dei nostri ragazzi con l’obiettivo di informarli e formarli nello spirito del rispetto reciproco e della legalità».

Drammaturgia e Regia: David Marzi e Teresa Cecere
Allestimento scenico: Lisa Serio
Posto unico: 5€ | Prezzo riservato alle scuole: 3€

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