Papio di Manisporche sul centro di Neuropsichiatria Infantile a Monopoli

Angelo Papio di Manisporche, in una nota afferma:

«È un rito, ormai esasperante, la competizione tra i 2 consiglieri regionali Stefano Lacatena e Fabiano Amati tanto più che non giunge ad alcuna concretezza. Da tempo li vediamo sfidarsi sul Piano Casa e sul nuovo ospedale tra Monopoli e Fasano, ma che ora si accaniscano sul servizio di neuropsichiatria infantile, anche no.

Fa paura la non consapevolezza della condizione reale in cui ci troviamo. Dopo 2 anni di pandemia si registrano danni altissimi sulla salute e sui comportamenti dei bambini e degli adolescenti. Il mancato controllo degli impulsi, l’autolesionismo e i disturbi del comportamento alimentare sono tra le principali diagnosi in aumento nel 2021, che hanno indotto la Società Italiana di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza (SINPIA) a lanciare un allarme in conclusione del 29° Congresso Nazionale.

Nei tre Comuni di Monopoli, Polignano a Mare e Conversano, afferenti al Piano sociale di Zona, sono coinvolti circa 2mila pazienti in età evolutiva, 1/6 della popolazione scolastica, 2mila famiglie e 4mila genitori.

Di fronte ai numeri e al dolore di tanti minori risultano ancora più irritanti i comunicati dei due consiglieri regionali e ridicolo il loro annettersi meriti fuori dalla realtà.

IL PROGETTO INTERDISCIPLINARE

Due anni fa, la stampa nazionale, regionale e locale, riportava la notizia dell’apertura di un Centro Interdisciplinare Sociosanitario di Neuropsichiatria Infantile a Monopoli denominato “La casa dei bambini e dei ragazzi”, il primo in Puglia. Un progetto, nato durante una riunione del Rotary e che doveva vedere interagire tutte le componenti istituzionali e del terzo settore che si occupano di infanzia e di adolescenza in disagio.

Per il finanziamento, nella conferenza stampa del luglio 2020, si accennava a una linea dedicata alle strutture sociosanitarie nell’ambito del Programma pluriennale PO FESR PUGLIA 2014-2020 senza escludere che la Regione poteva riferirsi anche a un’altra struttura idonea. Veniva anche presentato un rendering della struttura e l’allora assessora Ilaria Morga approfondiva gli elementi salienti del progetto. Il capo Dipartimento Salute Dott.Vito Montanaro, chiariva che la firma del protocollo segnava anche la nascita di un nuovo Dipartimento interregionale della NPIA, con una sua autonomia dai distretti e dagli ospedali.

COSA È SUCCESSO POI

Al bisogno immediato di spazi, chiesto dagli operatori del servizio di Neuropsichiatria, all’interno del Day Hospital sono stati rintracciati alcuni ambienti; dei lavori per trasformare il Centro Sociale di via Gobetti in Centro Interdisciplinare Sociosanitario di Neuropsichiatria Infantile non vi è traccia. Il centro non è stato ancora progettato, né avviato, né finanziato; le rassicurazioni del consigliere Lacatena si sono susseguite con costanza temporale; l’assessora Morga è stata dimessa in tronco per aver appoggiato Emiliano alle elezioni regionali, dal sindaco Annese e da Lacatena, che ora anela a essere il delfino di Emiliano; a giugno di quest’anno le opposizioni, eccetto il movimento Manisporche, sollecitano l’Amministrazione Annese a dare concretezza al progetto perché non sia l’ennesima promessa elettorale; Manisporche stimmatizza come si sia dissipato il prezioso lavoro dell’allora assessora Ilaria Morga, continuando a sostenere che l’ubicazione giusta del Servizio sarebbe presso il San Giacomo, prossimo a diventare il più grande Presidio sanitario territoriale del sudest barese; in ultimo il consigliere Amati imbraccia la penna per dire che se ne occuperà lui dopo 2 anni di vuoto, subito rintuzzato da Lacatena che smuove anche il sentimentalismo per dire che il progetto è pronto.

Un vero disastro della sanità e della politica. Quest’ultima rea di credere che la gente si faccia ancora infinocchiare dalle parole, dalle promesse vuote, dai comunicati, dalla competizione insulsa, dalla gara ad appuntarsi medaglie.

Lo ripetiamo: 2mila piccoli, 2mila famiglie, 4mila genitori sono in disagio e aspettano non più risposte ma fatti».

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