Ancora sequestri in Puglia – Posti i sigilli a quasi 30 mila chili di prodotti ittici privi di tracciabilità

Nell’ambito di una più ampia e articolata attività di controllo sulla filiera ittica pianificata a livello nazionale, si è conclusa a fine gennaio l’operazione complessa “LABYRINTH”, coordinata e diretta dalla Direzione Marittima della Puglia e Basilicata Jonica e finalizzata a garantire, la tracciabilità (etichettatura e rintracciabilità) dei prodotti della pesca, commercializzati all’ingrosso ed al dettaglio nel territorio pugliese. Le attività, iniziate il 4 dicembre scorso e mirate soprattutto al controllo delle piattaforme logistiche di distribuzione e delle merci d’importazione per via marittima, al fine di prevenire “alla fonte” l’immissione nel circuito commerciale di alimenti non sicuri, hanno portato al sequestro, da parte degli uomini della Guardia costiera, di circa 30.000 chilogrammi di prodotti ittici, aventi un valore commerciale stimato, nella vendita al dettaglio, di oltre 146.000 euro.  Nel complesso, gli illeciti amministrativi accertati sono stati 136, distribuiti su tutto il territorio di competenza della Direzione Marittima di Bari. Oltre 178.000 euro l’importo  delle sanzioni amministrative pecuniarie comminate. L’azione ispettiva più significativa ha riguardato un esercizio commerciale del nord-barese dove a seguito di controllo sono state rinvenute circa 3 tonnellate di Polpo Congelato di misura inferiore a quella minima prevista per la commercializzazione. Il prodotto è stato immediatamente posto sotto sequestro ed il titolare dell’esercizio commerciale è stato denunciato alla Procura della Repubblica. Particolare attenzione è stata riservata ai grossi stabilimenti di movimentazione di merci nonché ai mercati ittici dove sono emerse numerose infrazioni in merito alla tracciabilità ed alla rintracciabilità dei prodotti della pesca soprattutto con riferimento all’entrata in vigore della nuova normativa europea sulle etichettature che impone precisi adempimenti a carico dei commercianti obbligandoli a dimostrare in maniera accurata la provenienza dei prodotti nonché la loro corretta classificazione. Nell’ambito della stessa operazione, inoltre, sono state effettuate 31 denunce a piede libero a carico di altrettanti titolari di esercizi commerciali che commercializzavano prodotti ittici di misura inferiore a quella stabilita dalle vigenti regole nonché per frodi in commercio a carico di alcuni ristoratori, dediti alla vendita di prodotto diverso da quello che veniva proposto alla clientela.