Gioia del Colle, mozzarella D.O.P., soddisfazione del GAL

Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea di oggi l’iscrizione nel registro delle denominazioni di origine protette e delle indicazioni geografiche protette la Mozzarella di Gioia del Colle DOP.

L’ufficializzazione arriva dopo un iter durato 10 anni e che ha dovuto affrontare l’opposizione, proprio sull’utilizzo del nome “mozzarella”, prima del Consorzio della mozzarella di bufala campana e poi di produttori tedeschi ed americani. Opposizione superata dall’utilizzo obbligatorio della denominazione completa di “Mozzarella di Gioia del Colle”, definizione che tacita così quello che si riteneva fosse la mira dell’Italia di riservare l’uso del nome “mozzarella”.

“Un traguardo – spiega Stefano Genco, Presidente del GAL Terra dei Trulli e di Barsento – raggiunto grazie alla coesione e alla lungimiranza delle aziende di produzione e trasformazione che, insieme a noi, hanno lavorato alla definizione del disciplinare per valorizzare un prodotto che rappresenta un’eccellenza del nostro territorio e che meritava il riconoscimento finalmente ottenuto. Un esempio che dimostra – prosegue Genco – che quando le strutture si mettono al servizio del territorio e credono fortemente che crescita e sviluppo siano possibili attraverso creazione di reti e sinergie produttive, i risultati arrivano. Il GAL – conclude il Presidente – è particolarmente orgoglioso di essere stato promotore del percorso che ha portato a questo importantissimo riconoscimento”.

La mozzarella di Gioia del Colle DOP si ottiene esclusivamente da latte intero crudo di vacca ed è caratterizzata da una tecnologia di produzione basata sull’impiego di siero-innesto autoctono. Il latte è proveniente da 16 comuni della provincia di Bari, 6 del tarantino ed una porzione del territorio di Matera, aziende che allevano vacche in lattazione di razza Bruna, Frisona, Pezzata Rossa, Jersey e loro incroci che per almeno 150 giorni all’anno si nutrono in pascoli naturali di erbe spontanee.

Foto ANSA.IT

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