In Confindustria Puglia si è discusso sulle risorse del PNRR per la Regione

Quali sono le modalità attuative degli interventi previsti dal PNRR? Quali le regole e le possibilità di partecipazione per le imprese, e, soprattutto, come le imprese possono districarsi nella varietà di proposte che i vari dicasteri nazionali si apprestano a pubblicare?

Confindustria Puglia ha provato a rispondere a questi temi attraverso una mappa delle sei missioni del PNRR con le loro articolazioni in Puglia in un costruttivo confronto al quale sono intervenuti Sergio Fontana, Presidente di Confindustria PugliaGianfranco Viesti Ordinario di Economia Applicata dell’Università di BariGianni Sebastiano, Chief Strategy Officer di Exprivia e CEO di Spegea Business School.

Un confronto sugli aspetti teorici e operativi del PNRR per assicurare il pieno contributo delle imprese alla costruzione di un Paese più efficiente, moderno sostenibile a vantaggio delle nuove generazioni.

Dal dibattito è emerso che la complessità e l’ampiezza dei problemi posti dalla pandemia richiedono impegni sinergici per far ripartire la nostra economia: è importante che tutte le forze politiche, le organizzazioni di rappresentanza delle imprese e sindacali condividano obiettivi comuni. Una sfida per il governo e per tutto il sistema produttivo e le parti sociali.

“È un momento di enormi difficoltà per le nostre imprese ma anche di incredibili opportunità. L’auspicio – ha dichiarato Sergio Fontana Presidente di Confindustria Puglia – è che le risorse messe in campo dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza portino davvero a far ripartire l’economia per la rinascita del Paese. Permane la nostra preoccupazione per l’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia che si spera possano ridursi per non far rallentare il passo alla crescita dell’economia pugliese. Ora la variabile temporale è strategica. La guerra in Ucraina e i prezzi dell’energia impongono di riscrivere il Pnrr e di allungarlo temporalmente oltre che di spostare gli obiettivi della transizione ecologica. È necessario fare presto e bene affinchè i progetti si trasformino in opere concrete. ll monitoraggio dello stato di avanzamento di riforme e investimenti sarà fondamentale, così come è necessario per una ripresa strutturale, stabile e duratura, un ulteriore sforzo della Regione Puglia affinchè tutti i fondi della prossima programmazione siano spesi interamente.”

“Sentiamo parlare continuamente di Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – ha affermato Gianni Sebastiano Chief Strategy Officer di Exprivia e CEO di Spegea Business School – si succedono convegni e incontri informativi a tutti i livelli. E tuttavia il “piano” risulta complesso spesso inaccessibile nelle sue logiche di concrete applicazione.  Il 2022 si è aperto con i primi bandi con una velocità e dimensione inediti.

Il PNRR rappresenta una straordinaria, unica, occasione per allineare il nostro Paese ai migliori standard sociali ed economici europei, una occasione storica per la nostra regione.

Per individuare le modalità attuative degli interventi previsti dal Piano, le regole e le possibilità di partecipazione, abbiamo pensato si predisporre una “mappa” e consegnarla alle imprese. Tutte le misure, le missioni, i ministeri e gli enti che per ciascun settore sono coinvolti nel piano, convinti come siamo, che sapere è già giocare la partita”.

“Il PNRR è entrato nella sua fase attuativa” – ha sostenuto il professor Gianfranco Viesti. “Circa un quarto degli importi previsti sono già stati oggetto di provvedimenti; e ciascuno di essi ha comportato scelte molto importanti sia per le modalità di realizzazione, sia per i soggetti chiamati a realizzare le misure, sia per l’allocazione territoriale degli interventi. Una recentissima illustrazione del Ministro dell’Economia in Parlamento ci fa sapere, ad esempio, che sono state già allocate in Puglia risorse per circa 5 miliardi, prevalentemente per interventi ferroviari, per progetti nelle aree urbane, e per gli interventi in campo sanitario e del lavoro. Ora in particolare gli Enti Locali sono chiamati ad uno sforzo particolarmente intenso di progettazione esecutiva e poi di realizzazione fisica degli investimenti”.

Il Piano punta da un lato ad accelerare i processi di transizione green e digital e alla modernizzazione del tessuto produttivo, dall’altro a “ricucire” i divari che caratterizzano il Paese, riparando al contempo i danni economici e sociali della crisi pandemica.

In particolare, i fondi del Pnrr daranno la possibilità all’Italia di recuperare il gap di produttività accumulato in questi ultimi due decenni e di ritornare sul sentiero di crescita, consentendo di esprimere tutte le potenzialità inespresse, soprattutto nel Sud.  Possiamo farcela e per farcela serve l’impegno e la responsabilità di tutti.  Da questo dipenderà la reale possibilità di ripresa del nostro Paese.

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