Gioia, “Orto dalla Luna” dove si celebra la cultura coltivando la terra

A pochi minuti dal centro di Gioia del Colle nella zona del borgo delle tufare, un’antica cava di calcarenite, nel 2021 è nato “Orto dalla Luna”, un orto biologico straordinariamente ricco di biodiversità con la grande ambizione di fondere la passione per l’arte della coltivazione con l’amore per la cultura in tutte le sue sfaccettature con l’attenzione alla scienza e la sperimentazione.

E’ il founder Giovanni Sisto a descrivere questo progetto che oggi si estende su di una superficie di 35.000 mq. “L’idea di mia moglie, Luna e mia -racconta- è stata quella di fornire un delivery a km 0 affinché la maggior parte delle proprietà nutritive potessero essere conservate e preservate, infatti ancora oggi riusciamo a consegnare un prodotto appena raccolto a distanza di 6 ore dal taglio, questo ci permette di servire soltanto paesi limitrofi”.

Nessun flusso commerciale sui mercati generali e la volontà di rispondere alle richieste dei clienti considerandoli nella loro unicità; la vendita diretta, dunque, come sistema di elezione con un listino prezzi adeguato agli acquirenti che si avvicinano al progetto.

La produzione e commercializzazione di ortaggi biologici di Orto dalla Luna è il fine che diventa mezzo per la diffusione dell’arte, della bellezza, della cultura.

“L’idea principale- continua Sisto- è quella di realizzare un concetto di Agri-Cultura, dove il mangiar sano si sposa ad uno stile di vita che abbraccia anche la bellezza ed il culto dell’arte. Il nostro principale promotore è l’artista Gino Donvito che cura tutto quello che riguarda l’orto sotto l’aspetto estetico donando una prospettiva architettonica che coniuga la sfera florovivaistica con la produzione, difatti, l’impollinazione naturale del nostro orto avviene grazie ad alcuni roseti che sono stati studiati dal maestro”.

E la bellezza la si trova anche nelle cassette in legno, senza imballaggi in plastica, che fungono da contenitori; negli ortaggi di stagione disposti come pennellate di colore in un quadro poetico; nei biglietti con frasi di autori famosi che accompagnano il prodotto; nella semplicità dei fiori di campo che impreziosiscono la confezione.

Ma quando si parla di cultura ci si riferisce anche a comportamenti e conoscenze e al riappropriarsi delle proprie radici guardando al futuro. “Stiamo cercando di osare proponendo piante desuete, ormai dimenticate ,tipicamente stagionali.

Da qui nasce la collaborazione con il prof. Pietro Santamaria, titolare di cattedra della facoltà di agraria dell’Università di Bari, che dall’anno prossimo, verosimilmente, ci aiuterà a diffondere una bio-diversa produzione”.

L’azienda, oggi, prevede anche alcuni spazi dedicati alla ricerca, ed inoltre insieme all’agronomo Sabino Radicci è stata creata una selezione di semi per promuovere la biodiversità.

Il desiderio e l’impegno va nella direzione della diffusione nel tessuto sociale di questo nuovo approccio alla coltivazione ed all’alimentazione, perciò per l’anno prossimo l’Orto della Luna prevede di dar vita ad iniziative laboratoriali e didattiche.

E poi c’è lo scambio di esperienze, la sperimentazione, “stiamo cercando – conclude Sisto – di fare rete con altre aziende che si occupano di promozione e tutela delle piante e del territorio. Nelle diverse piazze che frequentiamo, portiamo le nostre sperimenta zioni e ricerche ed uno degli aspetti che più curiamo è lo scambio semi.

Una delle principali piante su cui stiamo facendo delle sperimentazione è il cavolo riccio detto, “colerizz” che stava scomparendo”.

Un’azienda giovane, smart, sostenibile e decisamente al passo con i tempi anche sul versante della comunicazione, i principali canali utilizzati sono, infatti, social network dove è possibile vedere la quotidianità del lavoro nei reels e nelle stories.

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