Monopoli: Angelo Papio «Non contro ma a favore di uno sviluppo ordinato e dell’equità tra i cittadini»

Monopoli, in una nota, il candidato sindaco del centrosinistra Angelo Papio dichiara «Il costo delle case non si abbassa, dicono, perché il mercato tira e si continua a vendere sulla carta, prima ancora di costruire. Sarà. Resta il dubbio che a farla da padrone possa essere un cartello edilizio di pochissime imprese locali, che dettano le regole e distribuiscono le “briciole” a tutte le altre.

Il costruttore stesso decide a chi dare le case a prezzo agevolato, grazie a un regolamento per l’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale sociale risalente a 10 anni fa e mai modificato, né da Romani né da Annese, per renderlo meno iniquo e discriminatorio.

Il verde sta scomparendo dalla città perché, oltre a non incrementarlo nelle nuove zone edificabili dov’è prevista la cessione al Comune di una quota parte delle aree, negli ultimi 12 anni sono stati spiantati oltre un migliaio di pini quarantennali dalle strade di Monopoli, solo per non affrontare l’impegno della manutenzione. In sostituzione dei pini sono stati piantati giovani alberi che impiegheranno anni per svolgere a loro volta la stessa benefica funzione.

Il parcheggio multipiano in via Marconi è un grave errore politico e amministrativo, non solo perché stralcia mezzo ettaro dal parco lama belvedere per cementificarlo ma perché riconosce uno sproporzionato valore a quell’area rispetto a tutte le altre presenti in città con la stessa destinazione d’uso. A fronte della realizzazione dell’opera pubblica, ossia il parcheggio multipiano, la legge permetteva un incremento edificatorio massimo del 200 per cento. Ossia, i circa 500 metri quadrati a uso commerciale, realizzabili in quell’area, potevano diventare massimo 1.500 metri quadrati, mille dei quali a destinazione residenziale. Nella proposta avanzata dal privato sono diventati 4.500 metri quadrati con la motivazione dell’esuberante consistenza dell’opera pubblica. Ma così non si può fare. Passare da un incremento da 1 a 3 a un incremento da 1 a 9 significa uscire dalle competenze dell’Ente comunale e richiede un permesso da parte dell’Ente regionale. In altre parole, è stata compiuta un’operazione scorretta verso gli altri privati proprietari monopolitani e illegittima nei confronti della vigente normativa urbanistica.

La legge regionale (LR 20/2022) che avrebbe dovuto sostituire il vecchio Piano Casa, consentendo le stesse premialità edificatorie della legge originale (LR 14/2009), è stata stravolta, e subito dopo giudicata incostituzionale dal Governo nazionale, con circa quaranta emendamenti, approvati in consiglio regionale anche dall’avv. Stefano Lacatena, attuale consigliere delegato all’urbanistica. Come mai, allora, in questi giorni Lacatena si sta ergendo a salvatore della legge, convocando gli Ordini professionali a un tavolo regionale, quando lui stesso è stato determinante nell’approvare un testo normativo tanto pasticciato e inapplicabile quanto platealmente anticostituzionale, votato per favorire grandi speculazioni edilizie a danno di tutti gli edifici in corso di realizzazione col piano casa?

Il sindaco Angelo Annese ha scelto di avallare, a nome del Comune di Monopoli, un progetto privato di quasi 300 appartamenti nel porto di Monopoli, proponendo un accordo di programma che la Giunta regionale ha, invece, giudicato del tutto carente del preminente interesse pubblico richiesto dalla legge. Come può un’Amministrazione calpestare i diritti fondamentali della comunità monopolitana, senza scrupolo né vergogna, agendo per favorire gli interessi di pochissimi privati e finendo per danneggiare anche quelli?»

 

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