Michele Emiliano a Radio24 commenta lo stato del PD

Michele Emiliano questa mattina a Radio24, nel corso del programma 24Mattino condotto da Alessandro Milan, ha dichiarato: <<Se il PD diventa il luogo dell’elaborazione teorica solo della contrapposizione tra vecchio e nuovo, noi avremo problemi giganteschi di dialogo con la società italiana per come essa è oggi. In questo Renzi ha ragione. Io non appartengo ad alcuna corrente del Pd e sono com’è noto un essere libero, ho sempre vissuto la mia militanza con grande distacco da questioni teoriche, ma dedicandomi soprattutto a stare in mezzo alle persone e a risolvere problemi concreti. Non ho capito perché la battaglia sull’articolo 18 nell’attuale formulazione della legge Fornero sia diventata così dirimente: è certamente un sistema vecchio di tutela dei diritti del lavoratore però non penso meriti una battaglia di queste proporzioni. Rimango convinto che questo Paese si cambi anche con quel milione di persone che erano a piazza San Giovanni, quelle persone non sono, a differenza di alcuni nostri dirigenti, il museo delle cere, non sono reduci, sono un’idea del mondo contro l’eccesso della finanza, contro l’eccesso di sfruttamento delle persone, per i diritti di tutti, per la pluralità, per un mondo che non sia solo in mano dei potenti. Quella è una potenza straordinaria della sinistra alla quale Renzi non può rinunciare. Renzi sta tentando di cambiare questo Paese, cosa che l’Italia non è riuscita a fare rispetto agli altri Paesi occidentali negli ultimi trent’anni. Bisogna spiegare agli italiani che un mondo è finito. Non è che il posto fisso lo ha fatto finire Renzi, è finito perché c’è un sistema del mondo del lavoro dove esistono pochissimi garantiti e moltissime persone che non hanno nessuna tutela. Allora il compito del Pd è quello di dare un’identica tutela a tutti i lavoratori al massimo delle possibilità. L’alternativa al posto fisso di cui parla Renzi non è la disoccupazione, ma una formazione permanente sostenuta dallo Stato che consenta alle persone che hanno volontà e talento di cambiare mestiere senza distruggere la propria vita. È evidente che se noi passiamo da un sistema all’altro non possiamo buttare nel vuoto tutte le persone che hanno fatto sacrifici e che adesso hanno il posto fisso. Credo che piazza San Giovanni chieda questo, non dice a Renzi tu hai torto a definire nuove regole del mondo del lavoro, dice solo che vanno affrontate applicando la Costituzione, cioè tutelando innanzitutto i più deboli. Io sarei andato in tutti e due i posti, ed era possibile andarci, perché sono perfettamente a mio agio sia con la Cgil in piazza che dall’altra parte, dove non c’era una cosa alternativa a quella piazza. E insisto col dirlo: se dovessi scoprire che la Leopolda è alternativa alla piazza della Cgil non potrei più stare nel PD. La rappresentazione della Leopolda come alternativa alla piazza è sbagliata e potrebbe avere effetti catastrofici sul PD>>.