Gioia del Colle nel “Comitato Tutela della Salute e delle Strutture Sanitarie nel Sud Est Barese

di ANTONELLA CAMPAGNA – Il 7 aprile nella sala Consiliare del Comune di Putignano sono stati presentati gli obiettivi del “Comitato tutela della Salute e delle Strutture Sanitarie nel Sud Est Barese”. Questo comitato intercomunale raccoglie le istanze dei cittadini degli 11 paesi del comprensorio e vuole definire azioni efficaci affinché l’assistenza sanitaria corrisponda alle esigenze del territorio. A rappresentare il Comune di Gioia del Colle vi era il Presidente della Commissione Speciale Sanità, Domenico Capano. L’incontro, tuttavia, era aperto anche ai semplici cittadini e fra di loro c’era, sempre per Gioia, Gianni Fraccalvieri, ex consigliere comunale del movimento Prodigio, oggi socio coordinatore dello stesso, il quale ha redatto un resoconto dell’evento che abbiamo approfondito.

Dunque Gianni, sta iniziando un nuovo percorso di collaborazione tra cittadini di comuni diversi. Il motivo viene dal dubbio che i rappresentanti istituzionali sovralocali non abbiano consapevolezza della situazione del territorio? 

“La sanità pubblica è di competenza regionale. In questi ultimi vent’anni le amministrazioni che si sono succedute hanno avviato il riordino della sanità in Puglia secondo il presupposto di ridurre il numero degli ospedali, riorganizzare il sistema della emergenza/urgenza e strutturare i servizi sanitari di base su base distrettuale. A conclusione di questo processo di riorganizzazione appare evidente come il territorio del sud est barese che comprende i comuni di Gioia, Sammichele, Turi, Casamassima, Conversano, Putignano, Castellana, Noci, Rutigliano, Noicattaro, Alberobello con l’ospedale di riferimento che sarà rappresentato dalla nuova struttura pubblica in via di realizzazione tra Fasano e Monopoli, sia penalizzato per avere un pronto soccorso e una struttura di degenza fortemente decentrati rispetto al bacino di utenza che, vista anche la viabilità del territorio ed il sistema dei trasporti locali tra i comuni interessati, renderebbe la vita davvero dura ai cittadini interessati. Ne discende che al momento in cui le scelte sono state fatte sono prevalsi altri obiettivi rispetto al criterio dei “bacini di utenza sanitari” (D.M.70/2015) di cui bisognerebbe capire il rispetto. Soprattutto per questa esigenza di comprensione delle dinamiche sulla sanità è nato il Comitato per la Salute nel Sud Est Barese”. 

Chi sta rappresentando oggi gli interessi della comunità in vista delle scelte prossime in tema di sanità? 

“Con l’avvento della progettualità PNRR in tema di sanità (missione 6) la Regione Puglia, in coordinamento con le Asl, fermo restando quanto già stabilito a proposito del riordino generale della sanità pubblica, ha elaborato una serie di progetti che vedono il potenziamento dei servizi territoriali di base; potranno nascere ospedali di comunità e case di comunità, ovvero servizi socio-sanitari di base che, in realtà, dovranno interagire con il sistema del welfare locale a tutti i livelli, per cui sarebbe doveroso che a questa fase di progettazione fossero coinvolte le realtà del welfare locale, comprese le amministrazioni comunali che, a quanto pare, in alcun modo sono state coinvolte. A tal proposito alcuni movimenti politici locali (a Gioia: Pro.di.Gio, La Bottega e Mov. 5 Stelle) e rappresentanze dei cittadini attivi si stanno muovendo per stimolare un maggior coinvolgimento proprio delle amministrazioni comunali nonché delle realtà del terzo settore che si occupano di servizi alla persona. Senza voler prevaricare la competenza degli organi sovralocali in tema di sanità pubblica, ci sembra questo invece il momento opportuno per coinvolgere maggiormente la popolazione in considerazione della grande portata delle scelte che si stanno per intraprendere. Queste rappresentano una opportunità unica per la consistenza (economica) e per il valore programmatorio/strategico di interventi di grande portata. Chiediamo come comitato che la comunità sia rappresentata quindi a diversi livelli dai Sindaci, dalle realtà del terzo settore e dai responsabili dei servizi socio sanitari”. 

Lei scrive nel suo intervento della necessità del superamento delle richieste campanilistiche, una cultura nuova della sanità che sia però equa. Quali disuguaglianze nota per il nostro territorio rispetto ad altri?

“In questo contesto storico appare fuori luogo legare ogni rivendicazione sul tema “sanità” a logiche campanilistiche. L’ospedale di paese ormai appartiene al passato, i pugliesi hanno accolto l’orientamento avviato con i “piani di riordino” ma rivendicano oggi una sanità distribuita equamente sul territorio che tenga conto della possibilità concreta di poter fruire delle strutture sanitarie pubbliche, al pari dei cittadini dei capoluoghi o di altri territori dove la presenza dei servizi ospedalieri è più marcata. Qui i cittadini devono essere realmente protagonisti del cambiamento, organizzandosi per conoscere e fare proposte”. 

L’obiettivo dichiarato dal comitato è dotare il territorio di un ospedale di primo livello, quale sarebbe il paese più idoneo ad ospitarlo? 

“L’ospedale di Putignano, che tra qualche giorno (dopo la parentesi COVID19) sembra possa tornare a funzionare a regime (compreso il Pronto Soccorso), rappresenta nel territorio la struttura idonea per centralità e funzionalità a servire il territorio del Sud Est barese; una struttura che potrebbe essere migliorata acquisendo il 1° livello e quindi la capacità di rispondere in pieno ai bisogni sanitari dell’intero comprensorio. A questo aggiungiamo che sarà indispensabile adeguare i servizi territoriali di base diffusi in modo da evitare di intasare le poche strutture ospedaliere che potranno assumere finalmente il loro ruolo rivolto alla assistenza altamente specialistica”.

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