Putignano: La favola di Palmina

Si è svolto nella suggestiva cornice del giardino pensile del Palazzo Romanazzi Carducci l’evento “La favola di Palmina” promosso dalla “Fondazione Leopardi nella sua luce” e dedicato alla giornalista Palmina Nardelli scomparsa qualche mese fa. Partner dell’iniziativa l’assessorato alla Cultura.

L’amata e stimata giornalista putignanese è stata ricordata da alcuni suoi amici attraverso i loro ricordi. Ricordi che, inevitabilmente, hanno raccontato pezzi di storia locale.

Palmina è stata una fucina di idee sin dal 1972 quando con l’amico Bernardo Notarangelo cominciò la sua esperienza giornalistica con il Faro. Più tardi con Radio LS 98 diventò la voce di Putignano.

Palmina ci ha lasciati a 77 anni ma nonostante la sua età aveva ancora tanta voglia di crescere. Crescere, come ha sottolineato Gianluigi De Vito, amico e caporedattore della Gazzetta del Mezzogiorno per la quale Palmina ha scritto fino alla fine, non è soltanto diventare adulti ma è anche desiderare di migliorarsi, allevare gatti e cani, educare i figli propri e quelli della collettività.

Palmina era così ed era una persona semplice e proprio la sua semplicità la rendeva speciale. Come tutte le persone semplici sognava ma restava ben sveglia per realizzare i sogni. E il suo sogno principale era lasciare il mondo meglio di come l’avesse trovato.

La gentilezza era una sua caratteristica perché quello che si ottiene con la gentilezza non lo si ottiene in altro modo. La gentilezza, essenziale nella comunicazione, insieme al garbo le permettevano di relazionarsi con tutti anche con chi la pensava in maniera diversa.

Palmina è stata a Putignano la prima donna giornalista e, quindi, la prima a confrontarsi con un contesto maschilista. Una donna che, in ogni caso, riusciva a dire le cose come stavano senza mai sottrarsi al confronto che anzi spesso cercava. Sempre attenta ai bisogni dei più deboli, al mondo della scuola, agli animali e all’ambiente, al territorio e alle sue tradizioni.

Palmina è stata una moglie, una mamma, una nonna, una figlia ma anche un’amica amorevole, protettiva, disponibile, pronta a dire la parola giusta, a dare il giusto consiglio.

Gli ospiti della serata Bernardo Notarangelo, Luca Natile, Gianluigi De Vito, Massimo Bianco, Pina Laera, Anita Gentile, Emiliano Montanaro che ha fatto pervenire una lettera, i rappresentanti politici, quali Michele Vinella (presidente del consiglio) ed Anna Caldi (assessore ai Servizi Sociali) e la stessa Francesca Sbiroli, presidente delle Fondazione Leopardi, hanno raccontato, obiettivamente e senza retorica, quello che era l’amata Palmina.

Dall’incontro la richiesta affidata al consigliere Vito Valentini, presente all’evento, di formulare una mozione in Consiglio Comunale per intitolarle una struttura o semplicemente un’aula.

La Fondazione Leopardi donerà ai malati oncologici, attraverso i Servizi Sociali, quel che resta di Palmina in termini di abbigliamento, scarpe, parrucca, ecc.

La serata si è conclusa con i contributi poetici a firma di Francesca Sbiroli, Daniela Sportelli e Mariapia Giulivo, oltre alle poesie di Alda Merini, Khalil Gibran, Erri De Luca e Tiziano Terzani, interpretati dall’attore Mino Decataldo e da Francesca Sbiroli.

Una serata emozionante non solo per la famiglia di Palmina ma anche per tutti i presenti perché quando si è delle belle persone si è capaci di lasciare amore e la cara Palmina ha seminato ed insegnato tanto amore.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *